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Commercio: alleanza Pd-M5S per la 'rivoluzione' di mercatini e ambulanti/Adnkronos

01 novembre 2015 | 14.44
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Mercatino dell'usato
Mercatino dell'usato

Rivoluzione in vista per mercatini, rigattieri ed ambulanti: agevolazioni fiscali e contributive, nessuna specifica licenza per 'esercitare', riduzione della tassa sui rifiuti, regime Iva ad hoc e la tracciabilità dell'usato per scongiurare il rischio di ricettazione di merce rubata. Sono le linee-guida di due proposte di legge, molto simili tra loro, della deputata Pd Delia Murer e del parlamentare M5S Stefano Vignaroli.

Quello dell'usato non è un settore di nicchia: conta almeno 50mila operatori, occupa più di 90mila persone e secondo un'indagine Doxa vale 18 miliardi di euro l'anno, pari a circa l'1% del pil. Le regole però, come denunciano gli operatori, sono farraginose, spesso aperte all'interpretazione arbitraria e disomogenee, sottolineano Murer e Vignaroli, che hanno deciso di accogliere le istanze dell'Onu, che in questo caso non sono le Nazioni Unite, bensì la Rete nazionale degli operatori dell'usato, il cui acronimo è, appunto, Onu.

Meglio, quando possibile, non buttare e riciclare. Anche per rispetto verso l'ambiente, oltre che sotto un profilo meramente economico, come ha sancito in Parlamento europeo con un regolamento del 2012, che sollecita gli Stati membri a favorire il sostegno del mercato del riciclo e del riuso. Cosa che però in Italia non è mai avvenuta. Da qui, la necessità di un intervento del legislatore per mettere ordine.

Per valore ambientale e sociale riciclo, giù tassa rifiuti, Irpef e IvaInnanzitutto, è tempo di liberalizzare l'accesso a questa attività. Tant'è che entrambe le proposte prevedono una segnalazione certificata di inizio attività (Scia) al posto di una specifica licenza. Sul piano fiscale, viene individuata una specifica categoria (codice Ateco) per l'apertura di una partita Iva. A questa categoria vengono applicati, in virtù del valore ambientale e sociale del riciclo, una serie di sconti fiscali sulla tassa sui rifiuti, su Irpef e Iva.

E' molto importante, sottolinea Vignaroli, il riconoscimento della figura dell'operatore dell'usato, nelle sue diverse declinazioni, all'interno di un settore ben determinato "per dare forma alla sostanza di una rete di relazioni già esistenti e inquadrando giuridicamente ciò che già informa la percezione soggettiva degli operatori e la percezione sociale più ampia".

Il mercato dell'usato, gli fa eco Murer, "ricopre una posizione strategica in termini economici e occupazionali, ma anche un ruolo centrale dal punto di vista ambientale e socio-culturale, essendo l'usato uno degli elementi portanti della politica del riuso così decisiva per la tutela del pianeta".

Negli ultimi anni boom negozi conto terzi, protagonisti galassia usatoNaturalmente, entrambe le proposte prevedono obblighi sulla tracciabilità dei beni venduti per contrastare il reato di ricettazione di merce rubata, mentre ad uno specifico Consorzio, senza scopo di lucro, sarebbe affidato il compito di promuovere la cultura dell'usato e di concertare con gli enti locali l'organizzazione di fiere e mercati.La galassia dell'usato si compone di diversi attori. Ci sono innanzitutto i negozi per la vendita in conto terzi, protagonisti di un vero e proprio boom negli ultimi 15 anni e leader del commercio dei beni usati più voluminosi. Nella top ten Mercatino Srl, Mercatopoli e Baby Bazar. Poi ci sono le cooperative, più dedite alla commercializzazione di beni che provengono da donazioni o dallo sgombero di locali.Vasta è l'area del commercio ambulante: i mercati storici; le fiere, spesso dedicate ad un'unica categoria merceologica; i mercatini della solidarietà. Tra i protagonisti del commercio ambulante nel campo dell'usato ci sono i professionisti, figure dotate di personalità giuridica che operano come attività principale sotto legislazione ed oneri del commercio ambulante; l'artigianato; l'attività di servizi come il trasporto e lo sgombero di locali.

Vendere l'usato non può avere gli stessi oneri fiscali del nuovoE sono da considerare professionisti potenziali tutte quelle figure che operano in forma 'sommersa' o impropriamente 'hobbistica' e che per continuità e volume d'affari, hanno una possibilità di emersione in un quadro di riordino del settore. Poi ci sono gli hobbisti veri e propri, figure senza personalità giuridica, che si dedicano allo scambio commerciale in forma sporadica e occasionale, spesso legate alla sfera del collezionismo amatoriale.Nella lista ci sono anche gli ambulanti 'deboli', soggetti svantaggiati o persone che sono sotto la soglia di povertà. Alle realtà commerciali con sede fissa, ma anch'esse operanti nel campo dell'usato, appartengono i negozi di libri e fumetti usati, le botteghe di rigatteria, di mobili e di oggettistica, fino ai negozi di modernariato e antiquariato d'autore.La funzione ambientale assolta dall'attività degli operatori dell'usato è molto importante. Per questo, dicono Pd e M5S, non è più possibile che chi previene e riutilizza abbia gli stessi oneri fiscali di chi non lo fa. I negozi in conto terzi, ad esempio, non producono imballaggi di risulta e, anzichè produrre rifiuti, li riducono. E più in generale, gli oneri imposti a questa attività sono, in proporzione ai margini ottenuti per bene venduto, molto superiori a quelli di chi vende il nuovo. Una situazione ingiusta e disincentivante, sottolineano dem e grillini.

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