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Lazio: Zingaretti, quattro itinerari Olio Dop per sviluppo e turismo moderno

18 dicembre 2015 | 16.56
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Lazio: Zingaretti, quattro itinerari Olio Dop per sviluppo e turismo moderno

"'Terre dell’Olio' è una grande battaglia per lo sviluppo. Valorizzare questo prodotto di eccellenza del Lazio vuol dire rafforzare i produttori ma anche proporre le nostre terre sotto il punto di vista turistico. Per questo abbiamo costruito 4 itinerari dell’olio, per collegare un litro d’olio a un borgo, a un paesaggio, un uliveto. Perché questo è quello che chiede un’idea moderna di turismo". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti intervenendo alla giornata conclusiva del progetto 'Lazio Terre dell'Olio' illustrato a Roma, insieme con l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Sonia Ricci il coordinatore della Cabina di Regia Expo 2015, Quirino Briganti, e il direttore generale dell’Azienda Romana Mercati, Carlo Hausmann.

"Noi lasceremo soli tutti quegli imprenditori che in questi anni hanno lottato, con i nostri prodotti agricoli, per scommettere sulla qualità - ha aggiunto Zingaretti - e non c’è dubbio che nel Lazio l’olio è una di quelle sfide sulle quali abbiamo vinto".

Obiettivo di 'Lazio Terre dell'Olio' è valorizzare i territori di appartenenza delle 4 Dop di olio del Lazio, Canino, Colline Pontine, Sabina e Tuscia.

Il progetto propone percorsi turistici realizzati intorno ai 4 Dop di olio del Lazio che guidano i visitatori nella scoperta dei siti di interesse naturalistico e culturale, passando per le aziende in cui acquistare le eccellenze territoriali.

In dettaglio, gli itinerari sviluppati sono il Dop Canino che passa lungo il ‘territorio farnesiano’ (Nepi, Ronciglione, Caprarola, ecc.) per rivivere il medioevo tra le tipiche viuzze a saliscendi, le chiese romaniche e le rocche castellane costruite su colline di tufo; il Dop Colline Pontine, dalla città dei butteri di Cisterna di Latina al golfo di Gaeta, passando per le rovine archeologiche dell’antica Norma e il monumento naturale Giardino di Ninfa; il Dop Sabina, dalla Sabina romana a quella reatina alla scoperta di Palombara Sabina, Nerola, l’Abbazia di Farfa e il Museo dell’olio di Castelnuovo di Farfa, passando anche per le Ville di Tivoli; il Dop Tuscia infine, dall’etrusca Tarquinia (con escursione alla necropoli di Cerveteri) al lago di Bolsena e Civita Castellana e al Parco dei Mostri di Bomarzo.

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