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"Insegno il tedesco ai medici in fuga dall’Italia"

19 ottobre 2017 | 15.34
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Giovani medici a lezione all'Isd di Friburgo - Adnkronos
Giovani medici a lezione all'Isd di Friburgo - Adnkronos

Germania batte Italia. Non è il pronostico della prossima finale dei Mondiali di calcio ma il giudizio che danno i giovani laureati in medicina, 'in fuga' dallo stivale, confrontando i due Paesi. Siamo in svantaggio per ''la qualità della formazione'' se si sceglie di fare la specialistica in terra tedesca, ma sopratutto ''per la possibilità di fare molta più pratica in ospedale rispetto all'Italia''. E così tanti camici bianchi scelgono di terminare il corso di studi in Medicina e Chirurgia in Germania e poi bussare alla porta degli ospedali o delle cliniche tedesche.

Elenia Pescosquito ha studiato Medicina all'Università Federico II di Napoli, da 4 mesi è a Friburgo perché ha deciso che sarà questo il Paese dove si specializzerà. ''Il concorso nazionale italiano per l'accesso alle scuole di specializzazione non seleziona i più preparati – racconta all'Adnkronos - Ho scelto la Germania perché penso che qui la preparazione e le opportunità di lavoro siano migliori rispetto all'Italia. In Germania si fa molta più pratica, ad esempio per finire la specializzazione in chirurgia è necessario aver fatto un certo numero di operazione. Cosa che non accade in Italia dove si può finire il corso senza essere mai entrato in una sala operatoria". La giovane dottoressa ora sto frequentando un corso di tedesco C1: ''Sono molto felice e soddisfatta della mia scelta", aggiunge.

Ad aiutare questi ragazzi a superare l'ostacolo della lingua che potrebbe spaventare, ci pensa un connazionale che molti anni fa ha avuto la lungimiranza di fondare a Friburgo l'Internationales Sprachzentrum Dialogo (Isd) . Qui Paolo Andreocci, il direttore della scuola Isd, con il suo team tiene corsi 'ad hoc' di tedesco medico. L'Isd è una delle poche strutture autorizzate dalle autorità tedesche a formare i 'dottorini', non solo italiani, ad affrontare gli esami necessari al riconoscimento del titolo di laurea.

Secondo l'ultimio 'Rapporto Italiani nel Mondo 2017' di Migrantes, nel 2016 ben 124.076 persone sono espatriate, in aumento del 15,4% rispetto al 2015. E ad aumentare sono soprattutto i giovani: oltre il 39% di chi ha lasciato l'Italia nell'ultimo anno ha tra i 18 e i 34 anni (+23,3%). Le mete più gettonare sono Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Brasile e Usa. Secondo l' Istat, i professionisti del settore sanitario che hanno chiesto al ministero della Salute la documentazione utile per esercitare all’estero sono passati da 396 nel 2009 a 2.363 nel 2014 (+ 596%). Con la Brexit, è oggi la Germania ad attrarre i cervelli in fuga.

Come funzionano i corsi e come può un laureato in Medicina in Italia farsi riconoscere la laurea e lavorare in Germania? "Vista la carenza di dottori nel sistema sanitario tedesco, il Governo da febbraio 2017 ha deciso di aprire un bando per l'accredito di scuole di lingua specializzate in corsi di tedesco medico-scientifico per stranieri – spiega Andreocci - Noi abbiamo partecipato e vinto perché avevamo tutti i requisiti, ad oggi in Germania non ci sono molte strutture che possono dare questo servizio. La scelta del Governo permette di promuovere corsi gratuiti (durata 400-600 unità didattiche, valore cicrca 2.500 euro) per medici e infermieri di altri Paesi che conoscono l'idioma ma devono perfezionarlo. La frequenza – prosegue il direttore della scuola Isd - non è obbligatoria ma è chiaro che aiuta per la preparazione all'esame di lingua C1-Medico. Questo certificato è necessario per il passo successivo: ottenere il riconoscimento della laurea italiana da parte di un ufficio preposto. L‘esame consiste in una prova scritta e orale, una anamnesi del paziente, la presentazione del caso clinico davanti ai colleghi e la redazione di una lettera di dimissioni".

Non sempre i giovani laureati che cercano fortuna in Germania conoscono già il tedesco. "Abbiamo due tipologie di studenti - prosegue - chi ha già un certificato B2-Tedesco e chi parte da zero o quasi. Va ricordato che C1-Tedesco è l‘ultimo livello prima del 'madre lingua'. Se uno ha già un B2 per arrivare ad un C1 deve frequentare 4-600 ore di lezioni, quantificabili con 8 ore al giorno, diciamo dai 2 ai 3 mesi e mezzo. Se si parte da zero invece si può arrivare ad un livello B1 in 6 mesi di studio e al C1, lavorando sodo, con un anno".

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