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'Profughi clandestini', sussidiario sotto accusa. Salvini: "Compro 100 copie"

25 ottobre 2017 | 17.14
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'Profughi clandestini', sussidiario sotto accusa. Salvini:

"A scuola non si può dire clandestini? Siamo in un Paese libero o in un regime? In classe sono ammessi sono buonismo e ipocrisia? Giù le mani da quel libro di testo, giù le mani dai bambini. Personalmente comprerò almeno cento copie del sussidiario 'incriminato' da distribuire a insegnanti e bambini". Così il segretario della Lega Matteo Salvini sulle polemiche scoppiate su un paragrafo del sussidiario per le quinte elementari 'Diventa protagonista', scritto da Berardi, Giorgi e Rubaudo per l'editore 'Il capitello' che scrive che i profughi accolti nei centri sono clandestini, denunciando anche la difficile integrazione degli stranieri in Italia.

Ad accendere i riflettori sulla vicenda è stato il collettivo 'Baobab Experience' che da anni accoglie i migranti in transito a Roma. ''Speravamo che fosse tutto finto, invece è vero. Questo è quello che si racconta su un sussidiario di 5a elementare. Qualcuno deve risponderne'', si legge su Twitter, dove è stato postato anche uno screenshot del testo.

''Molti giovani laureati - si legge - non riescono a trovare un lavoro qualificato. Perciò tanti si trasferiscono all'estero, dove sperano di trovare un'occupazione adeguata al loro livello di studio e al loro talento: è la cosiddetta ''fuga dei cervelli''. Questo fenomeno è un danno per il nostro paese, perché perde persone capaci e preparate, che potrebbero contribuire allo sviluppo dell'Italia''.

Il punto successivo è invece dedicato agli immigrati. ''È aumentata la presenza di stranieri, provenienti soprattutto dai paesi asiatici e del Nord Africa. Molti vengono accolti in centri di assistenza per i profughi e sono clandestini, cioè la loro permanenza in Italia non è autorizzata dalla legge. Nelle nostre città gli immigrati vivono spesso in condizioni precarie: non trovano un lavoro, seppure umile e pesante, né case dignitose. Perciò la loro integrazione è difficile: per motivi economici e sociali, i residenti talvolta li considerano una minaccia per il proprio benessere e manifestano intolleranza nei loro confronti''.

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