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Stipendi più alti e meno precari, la ricetta del Governo per la Scuola

18 maggio 2019 | 18.57
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Bambini al primo
Bambini al primo

Per la scuola si va verso una nuova stagione di assunzioni: per il prossimo concorso insegnanti - al quale potranno partecipare sia i laureati (che hanno conseguito 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche) che gli insegnanti abilitati, così come i precari storici che pur non avendo conseguito l’abilitazione hanno prestato servizio per almeno tre anni come supplenti - si avvicina la pubblicazione del bando che dovrebbe uscire entro luglio.

Questo è sicuramente il concorso più atteso per chi vuole lavorare nella scuola: d’altronde si parla di 48.536 posti vacanti (per la sola scuola secondaria) con circa un candidato su tre che potrà sperare nell’immissione in ruolo (secondo le previsioni, infatti, saranno circa 150mila le domande presentate).

Prima della pubblicazione del bando di concorso per la scuola secondaria, Miur e sindacati dovranno decidere quali agevolazioni prevedere per i precari storici; si parla di una riserva di posti del 50% a loro riservata, oltre al riconoscimento di un punteggio piuttosto elevato per gli anni di servizio. Sempre per i precari storici ci sarà anche l’opportunità, grazie al nuovo PAS, di conseguire l’abilitazione e accedere al ruolo: si parla di 55.000 posti a disposizione, ma non ci sono ancora certezze in merito.

Altrettanto attesa è anche la selezione per insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria: un concorso al quale potranno partecipare sia i laureati in Scienze della Formazione che coloro che entro l’a.s. 2001-2002 hanno conseguito il diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale.

Per chi vuole lavorare come personale ATA è stato appena avviato il concorso per DSGA, mentre per i collaboratori scolastici è in uscita il bando per la stabilizzazione del personale che in questi anni è stato impiegato dalle cooperative per la pulizia degli edifici scolastici.

Ma non ci sono solo le assunzioni nella scuola a far notizia: il Governo, infatti, ha anche deciso di r iconoscere un aumento di stipendio più elevato ad insegnanti e ATA così da rendere le retribuzioni più vicine agli standard europei. L’aumento di stipendio sarà disposto con il prossimo rinnovo del contratto e in queste settimane Miur e Governo stanno discutendo di come recuperare le risorse necessarie per garantire un incremento medio e lordo di circa 120 euro al mese.

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