Aveva nascosto bombe a mano e munizioni per armi da guerra dietro la legnaia dell'ignara ex vicina di casa. Per questo un un 63enne trevigiano è stato arrestato per i reati di detenzione di armi da lancio deflagranti, porto di arma da guerra e munizionamento comune e da sparo.
A ritrovare il pacco, ben sigillato, con dentro le armi, è stata la figlia dell'ex vicina che stava facendo pulizia nel cortile di casa della madre. Madre e figlia, impaurite, sono subito corse ad avvertire i carabinieri che con l’ausilio degli artificieri, hanno messo in sicurezza tutta l’area e hanno proceduto alla completa apertura del pacchetto che conteneva al suo interno: 2 bombe a mano attive fabbricate nell’ex-Jugoslavia; un caricatore per fucile d’assalto mitragliatore AK-47 "Kalashnikov"; 136 cartucce calibro 7,62x39, compatibili con l’utilizzo del fucile d’assalto; 70 cartucce cal. 9x19 per pistola semiautomatica. Il materiale rinvenuto è stato dapprima reso inoffensivo dai militari specializzati, quindi opportunamente repertato e sottoposto a sequestro.
Le investigazioni si sono concentrate fin da subito su un uomo che in passato aveva abitato nelle immediate vicinanze del luogo del ritrovamento del materiale bellico. Raccolti gli elementi necessari a comporre un primo quadro investigativo, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione del sospettato trovando elementi compatibili con quelli usati per confezionare il materiale ritrovato nella legnaia.
I RIS di Parma hanno individuato su una delle buste che custodivano gli ordigni esplosivi il Dna dell’indagato, a conferma del fatto che l’uomo aveva sicuramente maneggiato l’involucro in questione.