Il critico contesta la ricostruzione del manager Borgognoni. E il responsabile stampa Ippolito annuncia: "Non mi resta che procedere per calunnia"
Lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi replica alle dichiarazioni espresse da Giulio Borgognoni che ha affermato di essere stato aggredito dal responsabile del suo Ufficio Stampa, Nino Ippolito. "Escludo - afferma Sgarbi - che il responsabile del mio Ufficio Stampa Nino Ippolito abbia potuto aggredire qualcuno, tanto meno a casa mia; probabilmente l’alterco è nato dall’equivoco determinato dallo spirito provocatorio di Borgognoni che bisogna conoscere senza prenderlo sul serio".
"D’altra parte le capacità professionali di Nino Ippolito non sono in alcun mondo in discussione, e sono testimoniate dagli evidenti risultati di questi anni, soprattutto nella gestione dei miei profili social. Probabilmente Ippolito ha agito in modo scomposto, ma certamente non violento. Io ero lontano e non ho potuto intervenire, ma chiederei ai due di riconciliarsi. Spero che il dissidio si componga”.
Sulla vicenda Nino Ippolito aggiunge: “Quella di Borgognoni è una grave diffamazione: mi accusa di una cosa inventata, cioè un’aggressione mai avvenuta. Nell’attesa delle sue scuse, non mi resta che procedere per calunnia".