Prima la ''milizia'' di Slovyansk, poi la sede dell'Sbu della cittadina di 130mila abitanti a nord di Donetsk, snodo stradale e ferroviario fra Kharkiv e Donetsk. Poi, posti di blocco sulle strade che da Slovyansk portano ad Artemivsk e Kostantinovka, verso sud. Nell'est dell'Ucraina, dove rimangono occupati il governo locale di Donetsk e il quartier generale delle forze di sicurezza a Luhansk, sono entrati in azione questa mattina decine di uomini armati con indosso divise militari senza insegne e con in mano kalashnikov. Sempre oggi, un miliaio di attivisti filo russi sono riusciti a fare irruzione nella sede della polizia del Donbass, costringendo alle dimissioni il capo della milizia regionale Kostyantyn Pozhydayev a rassegnare le dimissioni. Altri uomini armati controllano le sedi della Milizia di Shakhtarsk, Krasny Lyman e Kramatorsk.
La sindaco di Slovyansk, Nelya Shtepa, oppositrice della Maidan e della nuova leadership a Kiev, ha assicurato il suo sostegno agli uomini armati che ha incontrato nel dipartimento locale della polizia occupata e decine di residenti della citta' si sono ritrovati sul sito intorno a cui nel frattempo sono state innalzate barricate. Nella circoscrizione di Slovyansk era stato eletto nel 2012 il figlio dell'ex premier Mykola Azarov, Alexei alla Verkhovna Rada.
Il ministero degli Interni a Kiev ha definito ''inaccettabili'' gli atti di rivolta e le ''manifestazioni radicali'' e anticipa una ''risposta decisa'' agli atti ''tesi alla destabilizzare in violazione dell'ordine pubblico in tutto il paese, in modo particolare nelle regioni in cui sono in corso operazioni speciali per riportare la situazione alla normalita' e far cessare le manifestazioni separatista, Donetsk, Luhansk, e Kharkiv''.
