Accolta la proposta presentata dal Partito dei Pirati dopo l'attacco a Charlie Hebdo
Il Parlamento islandese ha abolito la legge che puniva dal 1940 puniva nel Paese la blasfemia con pene che potevano andare da un'ammenda a tre mesi di carcere. E' stato infatti approvato il progetto di legge presentato dal Partito dei pirati dopo l'attacco lo scorso gennaio a Charlie Hebdo, il giornale satirico francese 'reo' agli occhi degli estremisti islamici di blasfemia nei confronti di Maometto.
"Il parlamento islandese ha ora stabilito l'importante messaggio che la libertà non arretra di fronte ai sanguinosi attacchi", hanno detto gli esponenti del Partito dei pirati che durante le dichiarazioni di voto hanno scandito "Je suis Charlie", lo slogan che fece il giro del mondo dopo la strage in cui rimasero uccise 12 persone.
A favore della misure si era espressa la Chiesa di Islanda, mentre i cattolici e i pentecostali si erano schierati contro, affermando che "se la libertà persona deve permettere di insultare liberalmente l'identità di una persona di fede, allora la stessa libertà personale è minacciata". Ma, hanno risposto i sostenitori della legge, le nuove misure assicurano che le persone possono essere ancora perseguite per crimini d'odio.
