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Riad ammette: "Omicidio Khashoggi premeditato"

25 ottobre 2018 | 16.41
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Immagine di repertorio (Afp)
Immagine di repertorio (Afp)

L'assassinio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi è stato un "atto premeditato". Ad ammetterlo è stato procuratore generale saudita, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa ufficiale della monarchia del Golfo, la Spa. "Ci sono informazioni da parte turca - ha detto - secondo cui i sospettati nel caso Jamal Khashoggi hanno compiuto il loro atto in modo premeditato". La Spa riferisce di un aggiornamento del procuratore generale saudita riguardo i "risultati preliminari dell'inchiesta della procura generale sul caso del cittadino Khashoggi" e spiega che "sono giunte alla procura generale informazioni da parte turca tramite la squadra di lavoro congiunta del regno e della Turchia secondo cui i sospettati in questo incidente hanno compiuto il loro gesto in modo premeditato". "La procura generale continua le sue indagini con gli imputati alla luce di quanto è pervenuto e di quanto è emerso - aggiunge il lancio della Spa - fin quando non si arriverà alla verità e non sarà concluso l'iter della giustizia".

Di Khashoggi si sono perse le tracce il 2 ottobre, dopo l'ingresso del giornalista nel consolato saudita a Istanbul. Solo alla fine della scorsa settimana Riad ha ammesso la morte dell'editorialista del Washington Post, spiegandola come l'esito di una "colluttazione" avvenuta all'interno della rappresentanza diplomatica. Poi sono arrivate le notizie di 18 arresti nel regno e della rimozione dall'incarico di cinque ufficiali. Due giorni fa nel suo lungo discorso sul caso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato di "prove convincenti" secondo cui il brutale omicidio di Khashoggi è stato pianificato con giorni di anticipo. "Sin dall'inizio abbiamo sostenuto che l'uccisione di Khashoggi è stato un omicidio premeditato - ha commentato oggi un funzionario turco con il Washington Post - Lo dobbiamo a Jamal e ai suoi cari, dobbiamo scoprire tutta la verità. In Turchia l'inchiesta continua".

La polizia turca sta indagando sui campioni di acqua, rende noto la Cnn locale, prelevati da un pozzo, che si trova nel giardino del consolato di Riad a Istanbul. Ieri le autorità turche hanno ottenuto l'autorizzazione da parte dei funzionari sauditi ad effettuare ispezioni nel pozzo, al quale era stato inizialmente negato l'accesso.

Il figlio del giornalista Jamal Khashoggi, Salah con doppia cittadinanza anche americana, rende noto la Cnn, ha lasciato l'Arabia Saudita e sarebbe in viaggio con la sua famiglia verso gli Stati Uniti. Finora non aveva potuto lasciare il Regno in quanto qualche mese fa Riad gli aveva imposto restrizioni sui suoi movimenti all'estero. Martedì il principe ereditario Mohammed bin Salman e il re saudita Salman hanno ricevuto Salah bin Jamal Khashoggi per esprimergli le loro condoglianze.

Il Washington Post esorta i propri lettori a "chiedere la verità" sull'omicidio dell'editorialista Jamal Khashoggi. L'appello compare sull'edizione cartacea del quotidiano e domina l'home page del sito. "Martedì 2 ottobre Jamal Khashoggi, columnist del Washington Post, è entrato nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul ed è stato brutalmente assassinato", scrive il Washington Post, che abbina la frase 'chiedete la verità' alla foto del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, che sarebbe coinvolto nella morte di Khashoggi.

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