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Diciotti, memoria Salvini in Giunta

06 febbraio 2019 | 11.57
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(FOTOGRAMMA/IPA)
(FOTOGRAMMA/IPA)

di Francesco Saita

"La notte è piccola per noi". Quasi sconsolato un membro leghista della Giunta per le Elezioni e le Immunità aveva fatto capire che i tempi per ricevere la memoria 'difensiva' del ministro Salvini per il caso Diciotti, attesa entro oggi in Senato, sarebbero stati lunghi. Ma poi alle 19.30, quando il senatore azzurro Maurizio Gasparri è stato visto uscire da Sant'Ivo alla Sapienza con un plico sotto il braccio si è capito che Matteo Salvini aveva consegnato il suo testo. In contemporanea dal suo staff veniva presentato, per grandi linee il documento: "Che per rispetto dei membri della giunta, non sarà divulgato integralmente".

La linea di Salvini è chiara: "Memoria esclusivamente 'tecnica' perché tale è il giudizio che la Giunta deve dare sul caso Diciotti e non politica". Salvini, si sottolinea, "non entra nel merito della sussistenza o meno del reato di sequestro, non contiene, contrariamente a quanto scritto oggi da alcuni giornali, attacchi di sorta ai giudici". Una "memoria tecnica" che è 'quasi' di una memoria collettiva, allegando "anche due documenti firmati rispettivamente dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’altro dal vicepremier Luigi Di Maio e dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli". Documenti di cui si parlava già nei giorni scorsi, arrivati per dar forza alla linea di un governo che all'unisono rivendica la condotta che ha portato la Procura catanese a ipotizzare il reato di "sequestro aggravato" nei confronti del vicepremier Matteo Salvini.

Il documento, si anticipa dallo staff di Salvini, ripercorre i momenti salienti dell'arrivo dei migranti da Malta in Italia. Non manca l'attacco a La Valletta, responsabile "di fatto del dirottamento della nave verso l'Italia". La memoria, inoltre, "dimostra in maniera netta come ogni azione del titolare del Viminale abbia avuto esclusivamente una finalità di pubblico interesse". Salvini chiarisce come "lo Stato Italiano ha portato fin da subito all'attenzione dei partner europei le problematiche della vicenda per la soluzione della controversia internazionale", vale a dire ha chiesto alla Ue di prendersi le proprie responsabilità. Perché "il governo ha posto in essere tutti gli strumenti di soluzione del conflitto, che sono stati concretamente attuati attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni Europee per il tramite degli Organi Ministeriali della branca dell’esecutivo (Ministero Esteri) a ciò deputata".

Inoltre, "emerge chiaramente come proprio sulla specifica vicenda 'Diciotti' si è in presenza di una iniziativa del Governo Italiano coerente con la politica dello Stato sui flussi migratori, peraltro risultante anche dal Contratto di Governo", sottolinea Salvini, 'chiarendo' la presenza dei testi allegati del premier Conte e di Di Maio e Toninelli. Altro punto è quello dell'ordine pubblico tutelato. "Non può infine sottacersi - si legge nelle conclusioni della memoria - che l’azione attuativa dell’indirizzo governativo", indicata "al punto 13 del programma di governo, già di per sé stessa costituisce perseguimento di un preminente interesse pubblico, peraltro rappresentato anche dalla salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica che sarebbero messe a repentaglio da un indiscriminato accesso nel territorio dello Stato".

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