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E Di Maio chiese ai suoi: "Pronti ad andare fino in fondo?"

08 marzo 2019 | 19.21
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E Di Maio chiese ai suoi:

Durante la riunione di giovedì sera nell'auletta dei gruppi di Montecitorio, a un certo punto Luigi Di Maio si rivolge direttamente alla platea dei parlamentari M5S, quasi come a chiedere un mandato ai suoi per procedere con la linea dura sulla questione Tav, con tutte le conseguenze del caso. Chiedo a voi se dobbiamo andare fino in fondo su questa strada, il senso delle parole pronunciate da Di Maio secondo quanto viene riferito all'Adnkronos da fonti grilline. Netta la risposta dell'assemblea: avanti col no.

Dopo aver compattato le 'truppe', al termine dell'assemblea congiunta Di Maio attacca il partner di governo e leader della Lega, Matteo Salvini, definendo "irresponsabile" il comportamento del titolare del Viminale, 'arroccato' sul sì alla Torino-Lione al punto da "forzare una violazione del contratto" e minacciare "di far cadere il governo".

Concetti ribaditi a grandi linee oggi in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dove il vicepremier 5 Stelle è tornato a pungere Salvini. "Non è questione di testa dura, non siamo bambini. Qui bisogna sedersi al tavolo ed evitare di vincolare i soldi degli italiani" o "si fanno danni alle casse dello Stato. Non è questione di sfide, devono vincere gli italiani, i soldi sono loro: per questo è necessario proseguire col metodo che ci siamo dati", scandisce davanti ai giornalisti, ai quali ripete che l'opera "non sta in piedi".

"Noi - prosegue Di Maio - in questo momento lavoriamo alla soluzione tecnica per evitare di impegnare i soldi degli italiani su un'opera che va ridiscussa integralmente, l'obiettivo è un accordo di governo su questo. La questione ora è politica, non tecnica. Se c'è accordo si fa tutto". Per il ministro dello Sviluppo economico "il governo deve andare avanti, c'è ancora troppo da fare. Il contratto di governo deve essere rispettato. Gli italiani devono essere rispettati".

Un 'avvertimento' alla Lega arriva anche dal capogruppo M5S alla Camera, Francesco D'Uva: "Attenzione perché se facciamo una deroga al contratto facciamo una regola nuova e a quel punto si potrebbe mettere in discussione tutto", mette in guardia il parlamentare.

Pesanti le parole pronunciate dal sottosegretario grillino agli Affari regionali Stefano Buffagni, fedelissimo di Di Maio, in occasione della presentazione del libro di Pier Carlo Padoan: "Credo che non ci sia da aprire una crisi, una crisi è già aperta. C'è un momento di crisi. Ne abbiamo letti tanti sui giornali, invece stavolta una difficoltà c'è". Poi però il pentastellato frena: "E' Salvini che sta mettendo in discussione il contratto... il weekend è lungo, c'è tempo".

Dal canto suo Salvini promette che il governo "andrà avanti" ma allo stesso tempo ribadisce che la Tav va fatta perché "la vuole la maggioranza degli italiani": "Abbiamo speso dei soldi degli italiani per scavare un pezzo di tunnel, rimarrò convinto finché campo che i soldi che ci rimangono è meglio spenderli per finire questo tunnel piuttosto che spenderli per riempire il buco che abbiamo fatto", rimarca il ministro dell'Interno. E a chi gli chiede se nel fine settimana sono previsti nuovi vertici di governo, risponde: "Ne riparliamo lunedì", ovvero giorno in cui "devono partire quattro bandi per i lavori in territorio francese".

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