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M5S, Di Battista: "Voglio che il governo vada avanti ma l'alleanza con il Pd ci indebolisce"

02 ottobre 2020 | 20.59
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"Con il proporzionale si devono rafforzare le identità"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"Se mi interessa che questo governo prosegua? Assolutamente sì. Per quanto riguarda un'alleanza strutturale e organica con il Pd, questo finirà per indebolire il Movimento 5 Stelle e al ritorno del bipolarismo. Questo sarà estremamente negativo soprattutto per il M5S". Lo ha affermato Alessandro Di Battista, durante la registrazione di 'Accordi e disaccordi', il talk politico condotto da Andrea Scanzi e Luca Sommi sul Nove tutti i venerdì alle 22.45."Se si andrà verso una legge elettorale proporzionale -ha aggiunto- è evidente che si debbano rafforzare le singole identità dei vari partiti".

"Tra due anni si voterà, la fine di questa legislatura, se i cittadini percepiranno che il M5S e il Pd dovessero essere molto simili, questo porterà ad un indebolimento del Movimento ed è quello che vogliono proprio quelli del Partito democratico". "E così -ha aggiunto- si arriverà ad una riduzione da forza politica di massa, che ha convinto milioni di italiani sulla logica del cambiamento, ad un partito piccolo non più buono al cambiamento. Avallare il voto disgiunto altrimenti vincono gli altri è una logica alla lunga perdente".

"Io non volevo il governo con il Pd e suggerii delle alternative che non erano tornare al voto. Poi c'è stato il Covid, questo governo si è comportato in maniera più che dignitosa, anzi ottima per quanto riguarda l'emergenza sanitaria. E poi si è andato avanti. Per questo è il trapassato remoto. Mi interessa ora guardare avanti anche per la salute del Movimento 5 stelle".

"Se farò il politico 24 ore su 24? Se dagli Stati generali del M5S dovesse uscire una linea maggioritaria, che rispetterei, evidentemente prenderei delle altre strade". "Io -ha aggiunto- non ho degli incarichi di governo, per quanto mi riguarda la politica significa solo Movimento 5 Stelle. Per ora è inutile fare una politica dei se e dei ma".

"Luigi Di Maio mi chiese di entrare nella squadra di governo. Avevo delle perplessità, ma dissi: 'D'accordo per il bene del Movimento, lo faccio'. Poi ci fu un veto del Pd e mi dissero che doveva entrare anche la Boschi". "Metto da parte i miei progetti di vita -ha raccontato riferendosi a quei giorni- che consistono nel mio lavoro, e mi onoro del fatto di non campare di politica, e dissi che ero disposto a entrare nel governo. Mi venne detto che il Pd aveva posto un veto sulla mia persona, il che tra l'altro neanche mi dispiacque. Inoltre posero la condizione che se fossi entrato io, doveva entrare anche la Boschi". "Allora risposi, solo per il bene del Movimento: 'Se deve entrare anche la Boschi, sarebbe un disastro, mi faccio da parte'. Luigi mi disse: 'Anche questo ti fa onore'. Per cui -ha concluso Di Battista- anche la litania per la quale non mi voglio mai sporcare le mani, non voglio mettermi in gioco, non è corretta".

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