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Post choc contro Salvini, accertamenti della Digos

05 febbraio 2021 | 19.28
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Atti inviati in procura

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Matteo Salvini imbavagliato e con alle spalle una bandiera delle Brigate Rosse. Accertamenti da parte della Digos di Genova sull'episodio del post comparso oggi sulla pagina Facebook di un militante genovese de 'La Sinistra' contenente il fotomontaggio con il leader della Lega in un remake della prigionia di Aldo Moro. Dopo gli approfondimenti di oggi da parte degli uomini della Digos gli atti sono stati trasmessi in procura, che valuterà l'eventuale apertura di un fascicolo nelle prossime ore.

Il caso era stato denunciato tramite social dal parlamentare e commissario del Carroccio in Liguria Edoardo Rixi. La foto, seguita dal commento 'Non succede..ma se succede', per Rixi "inneggia e promuove la finalità' del terrorismo degli anni di piombo nei confronti di un leader democraticamente eletto e che oggi rappresenta il primo partito in Italia. Un'azione che nulla ha a che vedere col confronto politico usato per fomentare l'odio e cavalcare l'ignoranza".

"'Non succede... ma se succede'. Questo il post delirante di un militante della Sinistra genovese, uno di quelli 'buoni', bandiera della pace sempre in vista, che auspica io venga assassinato dalle Brigate Rosse", ha scritto su Facebook, Matteo Salvini, postando il fotomontaggio. "Sulla violenza politica e sulle ferite profonde della nostra storia nazionale non si scherza. Se pensano di spaventarmi con queste minacce, hanno trovato la persona sbagliata. Avanti a testa alta!", conclude Salvini.

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