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Fi: pressing Ricostruttori per strappo 'stop prese in giro', Fitto per ora frena

25 marzo 2015 | 17.10
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Ieri sera l'ex ministro ha riunito i fedelissimi. L'eurodeputato per ora frena e in attesa di segnali di chiarezza da Arcore, avverte il Cav: "Io voglio rilanciare Forza Italia e faremo la nostra battaglia fino in fondo dentro al partito, ma se la logica è quella delle epurazioni, ci attrezzeremo di conseguenza...".

Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto
Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto

Ormai la resa dei conti con Silvio Berlusconi è vicina. Raffaele Fitto ne è consapevole e a stento riesce a contenere i suoi, determinati allo strappo di fronte ''alle minacce di epurazione'' dalle liste alle regionali e alle ''continue intimidazioni''. Ieri sera, all'hotel Adriano, l'ex ministro ha riunito i 40 parlamentari a lui vicini e dopo aver ascoltato lo sfogo di tutti, avrebbe preso la parola per frenare gli ardori, pur sapendo che, arrivati a questo punto, non si può escludere più nulla: nè la corsa solitaria alle regionali (con la presentazione di tre liste civiche in Puglia), nè l'addio a Fi.

Noi vogliamo contribuire al rilancio di Fi, partendo dai contenuti, facendo la nostra battaglia fino in fondo all'interno del partito, ma, avrebbe avvertito l'eurodeputato azzurro, se la logica è quella delle esclusioni e delle epurazioni senza motivo, solo perché sosteniamo tesi diverse e abbiamo avuto il torto di avere ragione, dalle riforme al jobs act, allora ci attrezzeremo di conseguenza... L'ex governatore attende segnali di chiarezza da Arcore, ma Silvio Berlusconi continua a tacere e non ci sono colloqui in vista.

La riunione frondista, raccontano, è stata incandescente. Esasperati dal caso Chiarelli scoppiato ieri alla Camera, il coro è stato unanime: ''Raffaele, così non si può andare avanti, basta farci prendere in giro: ci mandano Matteoli a trattare e poi Vitali ci asfalta con una serie di nomine e continua a commissariarci qua e la': di fatto ci hanno già messo fuori dal partito, è ora del grande passo''.

Tra gli interventi più decisi, quelli dei senatori Cinzia Bonfrisco e Antonio Milo e del deputato Maurizio Bianconi, che starebbe già raccogliendo le firme per una lista autonoma in Toscana. I più moderati sperano che in zona Cesarini si possa ancora ricucire, perchè andare divisi in Puglia e nelle altre regioni rischia di far scomparire Fi dai radar, ma sono convinti che la rottura sia inevitabile: ''Ci stanno mettendo nelle condizioni di andar via''.

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