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Filatelici scrivono al Mibact: norme per tutelare collezionisti

21 maggio 2020 | 18.21
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(Fotogramma)
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L’Associazione nazionale professionisti filatelici scrive al Mibact e a tutte le Soprintendenze per un chiarimento normativo che tuteli i collezionisti. "Un problema per anni ricorrente, ma di cui si era trovata la soluzione, grazie alla direzione generale archivi che fa capo al ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, al tempo guidata da Gino Famiglietti. Una circolare datata 5 ottobre 2017, la 43, aveva chiuso la questione. Sviluppata in 54 pagine, ha per oggetto “Fondi archivistici e singoli documenti di pertinenza dello Stato, delle Regioni e degli altri Enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro Ente o Istituto pubblico. Individuazione delle relative tipologie e del loro regime giuridico"", si legge in una nota dell'Anpf.

"Nel tempo -spiega il presidente del sodalizio che riunisce i commercianti di settore, l’Associazione nazionale professionisti filatelici, Sebastiano Cilio- vi sono stati i periodici scarti volti ad alleggerire i depositi di materiali non più utili. Inoltre, fino a non molti anni fa, c’era l’obbligo di cedere la carta scartata alla Croce rossa o a strutture simili affinché, con la vendita, raccogliessero fondi per le loro attività. Quindi, in mancanza di una circostanziata denuncia di furto, il materiale può essere detenuto legittimamente da qualsiasi persona. La circolare del 2017 conferma tale linea”.

La linea, secondo l'Anpf, negli ultimi tempi messa in discussione da sedi territoriali della Soprintendenza. Si tratta di vicende che, l’Associazione nazionale professionisti filatelici, a volte hanno anche una coda legale. "Davanti al giudice, poi, quasi sempre vengono riconosciute le ragioni del privato. Ma, intanto, sono passati anni e gli iter hanno richiesto denaro", si legge nella nota.

Nel frattempo, chi ha in mano il materiale, spesso di scarso valore venale, teme per quanto ha pagato regolarmente, non può commerciarlo, non lo espone, non può pubblicare gli studi in argomento che ha realizzato. Insomma, ci sono incertezze e timori.

"L’Anpf ha incaricato due legali, gli avvocati Andrea Valentinotti e Massimiliano Mari, di redigere una lettera destinata al Mibact e a tutte le Soprintendenze, ricordando l’attuale quadro di riferimento e invitando queste ultime a uniformarsi. Ovvero, come si legge nel testo, ad 'attenersi scrupolosamente, nell’espletamento dell’attività di competenza, finalizzata alla ricerca ed alla successiva segnalazione di eventuali condotte penalmente rilevanti, alle direttive'", prosegue l'associazione.

La lettera, firmata anche dalla Federazione fra le società filateliche italiane, che da sola rappresenta circa duecentocinquanta sodalizi di appassionati, dall’Associazione periti filatelici italiani professionisti, dal Gruppo parlamentari amici della filatelia e dal Gruppo di Modena, sottolinea Sebastiano Cilio, “è una richiesta di garanzia per la certezza del diritto e, allo stesso tempo, per la continuità amministrativa e per il rispetto di atti emanati dal medesimo dicastero cui le Soprintendenze dipendono”.

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