Mediobanca, il direttore della Sda Bocconi: "Gli azionisti hanno aperto la porta a Mps"

Intervistato dall'AdnKronos, per il professore ordinario di Finanza "settimana prossima decisiva per l'Ops di Siena"

Sede nazionale del Partito Democratico in Via Sant'Andrea delle Fratte - FOTOGRAMMA
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21 agosto 2025 | 21.10
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"Quello di oggi era un crocevia: gli azionisti hanno scelto e lo hanno fatto in modo netto". Così Stefano Caselli, direttore della Sda Bocconi School of Management e professore ordinario di Finanza, commenta con l'Adnkronos la decisione degli azionisti di Mediobanca di respingere l’Ops su Banca Generali. "L’operazione aveva un razionale industriale molto forte, Piazzetta Cuccia poteva diventare davvero un player di livello europeo nel wealth management – osserva Caselli – ma è arrivata fuori tempo massimo. Probabilmente due o tre anni fa avrebbe potuto chiudersi con successo, oggi invece si è sovrapposta all’offerta già avanzata da Mps, risultando difensiva e non offensiva. Gli azionisti, e di questo non possiamo che prenderne atto, hanno preferito aprire la porta a Siena".

Per il docente Bocconi "ora si gioca la partita decisiva: capire se Mps vorrà rilanciare oppure se l’attuale 19% di adesioni all’Ops crescerà da solo in modo significativo. Se resterà fermo, sarà inevitabile un ritocco; se invece si avvicinerà rapidamente al 30%, l’operazione potrebbe andare in porto senza ulteriori mosse". Guardando al contesto più ampio, Caselli invita alla cautela: "Le acquisizioni bancarie non sono una passeggiata. L’esperienza di Bper-Pop Sondrio ha dimostrato che servono tempo, pazienza e allineamento d'interessi fra management, Consiglio e azionisti. Per questo non mi aspetto più un risiko impetuoso in Italia: il vero banco di prova adesso è il deal tra Mps e Mediobanca. Se funzionerà, darà fiducia anche in chiave europea. Se fallirà, confermerà che l’M&A bancario resta un’operazione estremamente complessa. Anche se resto dell'idea che l'Europa abbia bisogno di operazioni importanti in chiave m&a nel settore bancario".

Quanto agli altri attori, Caselli sottolinea che "Generali proseguirà per la sua strada, con numeri solidi e un piano industriale chiaro, rafforzato dall’accordo con Natixis. Non credo che Delfin e Caltagirone siano i vincitori di questo round. Non ancora. Restano osservatori interessati ma la partita vera oggi è quella di Mediobanca ed Mps. Se l’operazione andrà in porto, tutti i riflettori saranno sulla gestione dell’integrazione post-fusione". Il risiko bancario, conclude il professore, "si ridimensiona: lo chiedevamo tutti a gran voce, m a due tentativi su due tra i grandi operatori sono già falliti". E i mercati lo riflettono: a Piazza Affari Banca Generali ha perso il 2,86%, Mps ha segnato un ribasso dell'1,13% mentre il titolo Mediobanca ha perso l'1,41%. Commento finale di Caselli: "Tutto normale direi. Per gli investitori, Mediobanca esce sconfitta, Banca Generali perde appeal e le pressioni su Mps diventano più forti". (di Giacomo Iacomino)

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