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Fisco, indagini Panama Papers. A. Entrate: "Chieste informazioni a 700 italiani"

20 gennaio 2017 | 12.41
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Fisco, indagini Panama Papers. A. Entrate:

Sono partite dall'Agenzia delle Entrate richieste di informazioni per 700 soggetti italiani o soggetti collegati a soggetti italiani in riferimento alle indagini sui Panama Papers, il fascicolo riservato sulle società off shore. E' quanto emerge a seguito al meeting della task force Jitsic che ha raggruppato nei giorni scorsi a Parigi 30 amministrazioni finanziarie che hanno condiviso le loro conclusioni sulle indagini. Le richieste di informazioni sono state inviate ai diversi paesi in cui questi soggetti detengono risorse finanziarie.

Al meeting organizzato a Parigi il 16 e il 17 gennaio scorso, trenta amministrazioni finanziarie hanno condiviso le loro conclusioni sulle indagini dei Panama Papers, in particolare sul ruolo degli intermediari fiscali, inclusi istituzioni finanziarie, consulenti, avvocati e commercialisti, che hanno favorito l’evasione e l’elusione fiscale. La riunione della task force ha visto il più grande scambio di informazioni simultaneo mai realizzato prima d’ora, basato sugli strumenti giuridici concordati nell’ambito della Convenzione Multilaterale Ocse - Consiglio d’Europa e dei trattati fiscali.

L’incontro è stato il terzo del gruppo Jitsic, Joint International Taskforce on Shared Intelligence and Collaboration, convocato presso l’Ocse per discutere dei progressi sull’attività di compliance, sullo scambio di informazioni, sulla conoscenza del ruolo dello studio legale Mossack Fonseca e sulle sue relazioni con altri intermediari.

Sono stati raggiunti significativi risultati rispetto all’ultima riunione della task force, (incluso lo sviluppo di approcci omogenei per richiedere le informazioni tra i partner dei trattati) ed è stata approfondita la conoscenza delle varie tipologie di evasione fiscale messe a punto dagli intermediari fiscali e delle nuove tecniche di analisi dei dati.

Progressi importanti sono stati ottenuti anche per l’attività di compliance, con oltre 1700 controlli e verifiche effettuati sui contribuenti, più di 2550 richieste di informazioni e l’individuazione di una lista target di 100 intermediari. Un ulteriore positivo effetto è rappresentato dal fatto che un cospicuo numero di contribuenti si è fatto avanti spontaneamente per dichiarare al Fisco le proprie operazioni offshore. Questo incontro si è concentrato sulla figura degli intermediari, con gli Stati membri che hanno messo in comune le prove sui soggetti chiave grazie agli sforzi realizzati come per esempio l’analisi dei dati, la procedura di collaborazione volontaria, i contraddittori con i contribuenti e la documentazione a disposizione.

La condivisione di queste informazioni all’interno di un gruppo come quello del Jitsic è unica nel suo genere e pone le basi per una cooperazione ancora più rafforzata tra le amministrazioni finanziarie. La task force continuerà ad attingere alle migliori competenze di intelligence delle autorità fiscali di tutto il mondo e a condividere le migliori pratiche per l'analisi dei dati e la collaborazione sulle informazioni. Di conseguenza, le amministrazioni fiscali potranno condividere le informazioni nell’ambito dei quadri normativi esistenti per lo scambio di dati, opereranno in conformità con le loro leggi, politiche e normative nazionali e lavoreranno a stretto contatto con altre agenzie nazionali per identificare i beneficiari effettivi e il ruolo che gli intermediari e le istituzioni ricoprono nel facilitare l’evasione fiscale.

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