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Fontana indagato per autoriciclaggio e false dichiarazioni

31 marzo 2021 | 17.29
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La procura di Milano ha inoltrato una richiesta di rogatoria alle autorità svizzere per chiarire la posizione del presidente della Regione Lombardia

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Nuove accuse contro Attilio Fontana. La procura di Milano ha inoltrato una richiesta di rogatoria alle autorità svizzere per chiarire la posizione del presidente della Regione Lombardia che nel 2016 aveva regolarizzato la sua posizione con una voluntary disclosure. Fontana risulterebbe ora indagato, secondo fonti della procura, per falsa dichiarazione in voluntary e autoriciclaggio. L’inchiesta nata dalla fornitura di alcuni camici da parte di una società riconducibile al cognato alla Regione aveva svelato la disponibilità per Fontana di un conto svizzero di oltre 5 milioni di euro, ereditato dalla madre, soldi regolarizzati con la voluntary disclosure.

L'origine dei soldi e parte di flussi di denaro ritenuti opachi. Su questo si starebbe concentrando la procura di Milano che indaga sui conti svizzeri del presidente della Regione Lombardia. Soldi che il governatore avrebbe ereditato dalla madre, oltre 5 milioni di euro, e che Fontana avrebbe regolarizzato con una voluntary disclosure. Una procedura volontaria accettata, ma che secondo gli inquirenti, non impedirebbe di indagare ancora su quei soldi ove si ritenga che manchi della documentazione.

La scorsa estate Fontana viene indagato per frode in pubbliche forniture per la disponibilità data dall'azienda del cognato di fornire camici alla Regione Lombardia nel pieno dell’emergenza Covid. Il tentativo di bonifico partito da un conto svizzero - per quell'affare mai andata in porto - fa scattare l'allarme in Banca d'Italia per l'operazione sospetta. Dalla indagini emerge che il governatore avrebbe avuto a disposizione un conto svizzero di 5,3 milioni di euro di fondi gestiti fino al 2015 da due trust alle Bahamas, ereditato dalla madre, e poi regolarizzato con la voluntary disclosure, quando eredita quel denaro.

Una collaborazione volontaria che aveva consentito, sotto lo sguardo dell'Agenzia delle Entrate, di regolarizzare quel flusso sulla cui origine ora torna ad indagare la procura di Milano. L'ipotesi che oggi i pm titolari dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ritengono valida è che Fontana abbia omesso dei documenti e delle informazioni sull'origine del denaro - il numero uno della Regione è ora indagato per auto riciclaggio e false dichiarazioni in voluntary - e adesso (a nove mesi di distanza) si rivolge alla Svizzera perché, attraverso una rogatoria, fornisca i documenti e le informazioni che si ritengono mancanti.

Non solo. La stessa difesa di Fontana si è resa disponibile - come emerge in una nota della procura - a fornire "ogni chiarimento" non solo mettendo a disposizione le carte richieste, ma anche con la disponibilità dello stesso governatore a essere sentito.

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