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Forza Italia, contratto scaduto: si cerca una sede 'più economica'

10 marzo 2021 | 14.27
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Il contratto di locazione per San Lorenzo in Lucina è scaduto e non è ancora stato rinnovato

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Le casse di Forza Italia sono in rosso da tempo. Soprattutto per l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, ma anche per colpa di tutti quei parlamentari e consiglieri regionali morosi, che non pagano regolarmente le quote dovute al partito. Fi, quindi, si trova costretta a centellinare le poche risorse che ha e a tagliare laddove è possibile. Ecco perché anche gli oltre 130mila euro l'anno pagati per l'affitto della sede nazionale di piazza San Lorenzo in Lucina possono pesare tanto. Il contratto di locazione è scaduto il 28 febbraio scorso e ancora non è stato rinnovato.

L'intenzione dei vertici azzurri è di firmare il rinnovo ma se c'è in giro qualcosa di più economico, meglio. Lo dice chiaramente all'Adnkronos il tesoriere azzurro, il senatore Alfredo Messina, che sta facendo i salti mortali per tenere i conti forzisti sotto controllo, nonostante l'ingente monte debiti ereditato (l'ultimo bilancio chiuso al 31 dicembre 2019 parla di un disavanzo d'esercizio di quasi 2,5 milioni di euro): "Vogliamo rinnovare l'affitto di via in Lucina 17 pari a 11mila euro al mese, ma cercherò di trovare qualcosa di più economico, perché è giusto farlo, purché si tratti sempre di locali in posizione centrale e di facile accesso per i parlamentari".

Messina spiega che lui è pronto a confermare l'affitto attuale ma si tratta di pagare per un certo numero di mesi, manca ancora l'accordo con la controparte e, intanto, si guarda attorno per trovare soluzioni alternative, anche più vantaggiose. ''L'importante - spiega - è che l'immobile sia comodo e vicino a Camera e Senato. La sede che abbiamo ci va un po' stretta ma la posizione resta strategica''.

Il bilancio più recente di Fi dà un'indicazione precisa sui costi del quartier generale azzurro a Roma: la ''locazione dell'intero anno della sede legale di Via in Lucina 17 è pari a 132mila euro", ovvero undicimila euro al mese. Una cifra non certo da poco, che, visto i tempi di magra, fa riflettere il tesoriere. Inaugurata in pompa magna nel 2013 (circa 3mila metri quadrati con un costo iniziale di affitto di 960mila euro a fronte dei 2,8 milioni annui per i 5mila metri quadrati della vecchia sede di via dell'Umiltà), San Lorenzo in Lucina ha rischiato più volte la chiusura causa conti in rosso, soprattutto dopo l'abolizione dl finanziamento pubblico dei partiti.

La 'serrata' è arrivata, infatti, nel 2015, anno orribile per le finanze di Fi e la 'nuova' casa azzurra è tornata ad essere via del Plebiscito. Poi, passata la buriana, c'è stata la riapertura, ma Antonio Tajani e gli altri vertici si sono ritrovati una sede 'ristretta', sempre extralusso, ma rimpicciolita per mancanza di soldi: gli attuali 300 metri quadrati con una sala grande utilizzata per le conferenze stampa.

Il 31 dicembre scorso è scaduta pure la locazione di palazzo Grazioli, sede della storica residenza romana di Silvio Berlusconi, che il Cav ha rimpiazzato qualche mese fa con 'Villa Grande', l'ex dimora di Franco Zeffirelli, sull'Appia antica.

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