E' scontro fra le autorita' elvetiche e i fornai tedeschi che ogni sera inviavano oltreconfine grandi quantità di pizza calda. Una prassi contestata dalla dogana svizzera che ha stabilito che ogni pacco deve essere ispezionato. Ovviamente, in orario di ufficio.
Roma, 9 giu.- E' la guerra degli 'speedy pizza', ma non vede coinvolti gli italiani. A finire ai ferri corti sono le autorita' doganali della Svizzera e i pizzaioli tedeschi che ogni sera inviavano oltreconfine grandi quantità di pizza calda. Una prassi contestata dalla dogana elvetica che ha stabilito che ogni pacco deve essere ispezionato. Ma, ovviamente, in orario di ufficio.
L'annuncio - al termine di una lunga vertenza - rischia di mettere in ginocchio i pizzaioli della regione tedesca di confine del Baden-Wuerttemberg che invocavano una 'ecccezione gastronomica' per permettere le consegne serali ai clienti svizzeri. Ma nonostante la richiesta ufficiale della Camera di Commercio locale, le autorità doganali elvetiche sono state inflessibili, lamentando il fatto che, dopo le pizze, simili eccezioni avrebbero potuto essere chieste da fornai, pasticcieri, famacisti, e cosi' via.
In realtà alla fine si tratta soprattutto di una questione di competitività: in Svizzera le pizze a domicilio sono più care di quelle in arrivo dalla Germania. Che però rischiano di raffreddarsi irrimediabilmente, aspettando l'apertura degli uffici doganali.