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G8: ex no global Vecchi, Cassazione Francia chiede parere a Corte Giustizia Ue

26 gennaio 2021 | 18.52
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Per il momento nessuna estradizione, il 22/6 nuova udienza a Parigi

Vincenzo Vecchi
Vincenzo Vecchi

La Corte di Cassazione francese, che oggi si è riunita per esaminare il caso di Vincenzo Vecchi, l'ex no global ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001 e che è stato arrestato in Francia nell'agosto del 2019 dopo una latitanza di 8 anni, ha deciso di chiedere un parere alla Corte di Giustizia dell'Unione Europa sulla questione del mandato europeo. Per ora quindi nessuna estradizione in Italia per l'ex no global. Ad annunciarlo all'Adnkronos è Maxime Tessier, l'avvocato di Vincenzo Vecchi. La Cassazione si riunirà nuovamente il 22 giugno prossimo per valutare il parere della Corte di giustizia europea. Per una decisione definitiva probabilmente bisognerà aspettare comunque la fine del mese di giugno o luglio.

La Cassazione francese quindi, con un provvedimento di 15 pagine, spiega Tessier, annuncia che chiederà alla Corte di Giustizia Ue chiarimenti sulla questione del mandato europeo e in particolare sulle condanne per devastazione e saccheggio. Il reato, infatti, sottolinea l'avvocato, "non è riconosciuto in tutti gli Stati dell'Unione Europea e non lo è in Francia". Il Procuratore generale della Cassazione francese inoltre, riferisce Tessier, "ha chiesto di rivolgersi alla Corte di Giustizia europea affinché venisse valutata l'intepretazione della Corte di Appello di Angers che non aveva riconosciuto tutti i reati contestati a Vecchi: alcuni, secondo i magistrati, corrispondevano a reati in Francia e altri no. Da qui il rifiuto all'estradizione. Il Procuratore Generale chiede quindi alla Corte di Giustizia Ue se la suddivisione è stata fatta correttamente".

La Corte di Cassazione francese, secondo la decisione presa oggi, sottoporrà quindi tre questioni pregiudiziali alla Corte di giustizia Ue che riguardano il principio della doppia incriminazione, le modalità di esecuzione del mandato di arresto europeo e sulla possibilità della suddivisione dei reati che potrebbero porre un problema per quanto riguarda la proporzionalità della pena.

La Corte di Appello di Angers lo scorso 4 novembre, infatti, non aveva riconosciuto le condanne per devastazione e saccheggio comminate dall'Italia a Vincenzo Vecchi ma aveva riconosciuto le condanne per l'aggressione a un fotografo e per la detenzione di oggetti pericolosi (una molotov). Vecchi, secondo la Corte, dovrebbe comunque scontare in prigione la pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni. Il 6 novembre il Procuratore di Angers aveva deciso di ricorrere contro la decisione della Corte di Appello.

"La decisione della Corte di Cassazione francese da un lato è positiva perché riconosce gli argomenti che avevamo avanzati e permetterà di precisare le istruzioni per l'uso e i limiti del mandato di arresto europeo ma dall'altro continua per Vincenzo Vecchi la lunga traversia giudiziaria", sottolinea Tessier. "In questo momento - aggiunge Tessier - penso soprattutto a Vincenzo Vecchi che diventa sempre di più una 'cavia' giudiziaria. E' una procedura estremamente lunga. Comunque oggi la Cassazione francese, come in precedenza la Corte di Appello di Angers, ha confermato che la nostra battaglia è una battaglia giusta".

La decisione della Cassazione "è una buona decisione ed è incoraggiante. Certo se consideriamo le sue enunciazioni poteva anche decidere senza dover investire la Corte di Giustizia Ue. Comunque sono piuttosto ottimista", spiega Eric Vuillard, scrittore e cineasta francese (che nel 2017 che ha vinto il prestigioso premio letterario Goncourt per il suo romanzo 'L’ordine del giorno'). "Nel suo pronunciamento - spiega Vuillard che dall'arresto in Francia di Vecchi è sempre stato al fianco dei membri del 'Comitato di solidarietà a Vincenzo' che si è costituito a Rochefort-en-Terre, in Bretagna, dove l'ex no global ha vissuto negli ultimi 8 anni - la Corte di Cassazione francese dà ragione alla Corte di Appello di Angers che aveva contestato la questione della doppia incriminazione, che non aveva riconosciuto le condanne per devastazione e saccheggio perché non riconosciuto dal diritto francese e ha ribadito che il concorso morale in Francia non è riconosciuto nella giurisprudenza francese".

"Certo - sottolinea Vuillard - avremmo preferito che la Corte di Cassazione che ha enunciato i principi decidesse direttamente senza dover chiedere un parere alla Corte di giustizia europea ma probabilmente in questo modo la Cassazione intende consolidare la sua posizione anche per risolvere l'eventuale problema che potrebbe nascere con le autorità italiane". Insomma, aggiunge lo scrittore, "siamo piuttosto soddisfatti. Per Vecchi si tratta di una lunga battaglia, costosa e stressante".

"La telenovela continua", commenta il Comitato di solidarietà a Vincenzo Vecchi. La decisione di oggi, comunque, rileva il Comitato "conferma la legittimità delle questioni poste dal Comitato e che sono state confermate sia dalla Corte di Appello di Rennes che da quella di Angers". Sebbene la vicenda Vecchi "sembri affascinare la giustizia, questa decisione sta diventando invivibile per Vincenzo. Questa lunga telenovela richiede tempo, risorse economiche e molto impegno per il Comitato di Solidarietà. Queste lungaggini stanno diventando insopportabili e la giustizia aveva tutti gli elementi per pronunciarsi invalidando il mandato di arresto europeo" emesso dall'Italia. "Vecchi sarà libero prima del ventesimo anniversario degli eventi di Genova? Riuscirà finalmente a fare progetti e vivere in un'esistenza normale? Resteremo attenti e mobilitati fino alla fine di questo caso".

Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006. Per quanto riguarda la condanna per i fatti di Milano è stato ritenuto in Francia che la pena era stata già scontata e quindi è decaduto uno dei due mandati europei.

Vecchi, 47enne originario di Bergamo, vive attualmente a Rochefort-en-Terre, in Bretagna, da quando è stato scarcerato, ossia dal 15 novembre 2019. Prima del suo arresto lavorava da molti anni come imbianchino mentre adesso ha ritrovato un lavoro nella costruzione di alloggi ecologici a Questembert, sempre in Bretagna.

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