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Calcio: Garcia, finché squadra mi segue mio sogno resta vincere a Roma

18 marzo 2015 | 16.18
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Il tecnico parla del suo futuro alla vigilia del ritorno degli ottavi di Europa League all'Olimpico contro la Fiorentina. "Questa piazza è forse la più difficile al mondo, ma andrò avanti finché la squadra mi segue". Keita carica i compagni: "Nei momenti difficili i campionati alzano la testa"

Il tecnico della Roma, Rudi Garcia (Foto Infophoto) - (INFOPHOTO)
Il tecnico della Roma, Rudi Garcia (Foto Infophoto) - (INFOPHOTO)

"Quando sentirò che non sono più utile o non sono più un plusvalore per il club per ottenere risultati, vittorie e trofei, allora un secondo dopo mi farò da parte. Ma finché i giocatori mi seguono, finché le mie parole sono ascoltate da loro, devo assecondare il mio sogno di vincere qui. Sono venuto per questa cosa e io voglio vincere qui dopo avere sognato di farlo". Rudi Garcia, tecnico della Roma, torna così sulle dichiarazioni da lui rilasciate dopo la sconfitta di campionato contro la Sampdoria. "Non sarò mai un peso per il club", aveva detto l'allenatore lasciando qualche dubbio sul suo futuro.

"Io volevo rassicurare e tranquillizzare questa piazza e la gente di qui, non sarò mai un peso perché ho imparato ad innamorami di questa squadra e della Roma", spiega l'allenatore transalpino, che alla vigilia del ritorno degli ottavi di Europa League contro la Fiorentina si dice convinto di poter ancora condurre la Roma a vittorie importanti: "Con questa squadra, in questa piazza che forse è la più difficile del mondo, io penso che sia possibile ancora vincere. Poi a fine anno faremo i conti".

"Ma -aggiunge- mi conoscete male se pensate che mi arrendo al primo momento di difficoltà. Questo è il primo e spero che ce ne saranno tanti nel futuro, ma non più in questa stagione perché penso che abbiamo avuto già abbastanza problemi. In ogni caso finché l'arbitro non fischia la fine dell'ultima partita della stagione, io ci sarò e spingerò tutti i giocatori".

Seydou Keita, in conferenza con il tecnico, scuote la squadra: "E' il momento più difficile della stagione, ma è nei momenti difficili che i campioni alzano la testa", è il messaggio del centrocampista maliano. "Già da domani, ottenendo la qualificazione, le cose possono cambiare", sottolinea Keita, che poi manda un messaggio ai tifosi dopo i fischi seguiti alla sconfitta con la Sampdoria: "Un club è tre cose: giocatori, società e tifosi. In questo momento i tifosi sono molto importanti, specie quando si gioca all'Olimpico. E' normale che in questo momento siano arrabbiati -ammette- perché non siamo all'altezza delle aspettative, ma abbiamo bisogno del pubblico per vincere".

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