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Gentiloni ministro degli Esteri, tutti i dossier sul tavolo

31 ottobre 2014 | 15.21
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Dalla crisi ucraina e dai rapporti con la Russia alla Libia, dalla sfida posta dallo Stato islamico al caso marò

Dalla crisi ucraina e dai rapporti con la Russia alla Libia, dalla sfida posta dallo Stato islamico al caso marò. Sono questi i dossier che il nuovo ministro degli Esteri Paolo Gentiloni si troverà sulla scrivania alla Farnesina, da cui si è congedata Federica Mogherini, pronta a volare a Bruxelles per ricoprire l'incarico di Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea.

Ucraina - Quinto titolare della Farnesina in poco meno di un anno e mezzo (Giulio Terzi, Mario Monti per un mese, Emma Bonino e poi Mogherini), Gentiloni dovrà concentrarsi su una serie di fronti caldi anche nella sua veste di presidente di turno dell'Unione Europea fino al prossimo 31 dicembre. La prima delle crisi aperte è quella ucraina: mentre è di oggi la notizia di un accordo tra Kiev, Mosca e Ue sulle forniture di gas, il nuovo ministro, nel solco di quanto fatto finora dalla Mogherini, dovrà lavorare, insieme ai partner europei, per incoraggiare le parti ad attuare gli accordi per una soluzione politica del conflitto, che porti alla fine delle sanzioni contro la Russia, di cui l'Italia resta un partner privilegiato.

Libia - C'è poi il caos libico: nelle settimane scorse, su impulso del nostro Paese e con la mediazione delle Nazioni Unite, è stato avviato il dialogo per la riconciliazione tra le parti in lotta nel Paese che è vitale per le forniture di petrolio e per la gestione dei flussi migratori.

Marò - Altro dossier aperto è quello dei marò, una questione alla quale Farnesina, ministero della Difesa e Palazzo Chigi lavorano incessantemente ma mantenendo un basso profilo, per arrivare ad un'intesa con l'India a quasi tre anni dall'incidente per il quale sono stati arrestati Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Medio Oriente - Sul fronte mediorientale, come sempre, sono numerosi i focolai di crisi. Si va dalla minaccia posta dall'avanzata dello Stato islamico in Siria e in Iraq, con l'allarme per i jihadisti partiti dai Paesi europei, tra cui l'Italia, e che potrebbero rientrare in patria per colpire i simboli dell'Occidente, al processo di pace in Medio Oriente, che procede, quando procede, a singhiozzo. Fino al dossier sul nucleare iraniano, in vista della scadenza del 24 novembre per arrivare ad un'intesa definitiva.

A Bruxelles il 17 novembre - Il primo appuntamento internazionale del nuovo ministro, in attesa che nelle prossime ore venga definita la sua agenda, sarà a Bruxelles il prossimo 17 novembre, quando dovrà presiedere la riunione dei ministri degli Esteri dei 28.

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