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Giappone, imperatore Akihito vuole abdicare: "Sempre più difficile svolgere i miei doveri"

08 agosto 2016 | 08.42
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L'imperatore giapponese Akihito parla alla nazione in video (Afp) - AFP
L'imperatore giapponese Akihito parla alla nazione in video (Afp) - AFP

Era nell'aria ormai da tempo e oggi, anche se non proprio esplicitamente, l'imperatore Akihito ha chiesto un privilegio che la maggior parte delle persone danno per scontato alla sua età: a 82 anni, vuole andare in pensione. La questione è se i giapponesi e i loro leader glielo lasceranno fare.

In un inedito discorso televisivo, il popolare sovrano ha affrontato per la prima volta pubblicamente il problema. Anche se le sue parole sono state piuttosto vaghe - ha discusso della sua età, del suo rigoroso programma giornaliero e di quelle che ha chiamato "le sue crescenti limitazioni fisiche" - il messaggio è stato inequivocabile.

"Ritengo che il mio livello di forma fisica stia gradualmente diminuendo, temo che mi sarà sempre più difficile svolgere i miei doveri di imperatore come simbolo dello Stato, così come ho fatto fino ad ora", ha detto Akihito in un messaggio di dieci minuti in cui ha rinnovato l'invito all'unità nazionale.

La Costituzione giapponese non prevede la possibilità dell’abdicazione e il sovrano può lasciare il trono all'erede legittimo solo al momento della sua morte. Per permettere ad Akihito di andare in 'pensione', sarebbe necessaria una modifica della legge costituzionale, che potrebbe ridefinire il ruolo della famiglia reale del Giappone, la più antica monarchia ereditaria del mondo, e dello stesso imperatore.

Un'abdicazione potrebbe anche riavviare il dibattito su una questione controversa in Giappone: quella sulla possibilità che sia una donna a salire al trono. Il primo nell’ordine di successione è infatti il figlio primogenito di Akihito, il principe ereditario Naruhito, 56 anni, la cui erede è a sua volta la figlia 15enne Aiko.

Un problema, qualunque sia la tempistica della successione, sarà poi il ruolo pubblico della moglie di Naruhito, Masako, una ex diplomatica passata alla cronaca come 'la principessa triste', che si è tenuta in disparte negli ultimi 15 anni.

Nel suo discorso il vecchio monarca, a cui è vietato compiere gesti politici e fare riferimenti verbali alla vita politica della nazione, ha chiesto indirettamente al Parlamento di cambiare le leggi, facendo riferimento più volte alla Costituzione del dopoguerra e alla natura simbolica della monarchia moderna. Anche se non ha usato la parola abdicazione, ha affermato che, secondo la legge vigente, il principe ereditario potrebbe servire come reggente se suo padre fosse troppo malato per farlo. Ma Akihito ha spiegato che non vuole essere un monarca che "continua ad essere imperatore fino alla morte".

Alludendo all'ultima transizione imperiale avvenuta quasi tre decenni fa- quando suo padre soffriva per un cancro all'intestino e il suo lento, doloroso declino è stato oggetto di intensa attenzione da parte del pubblico e dei mezzi di informazione - l'82enne monarca ha detto di voler evitare una situazione in cui "la società arrivi a un punto morto" e le sue esequie distraggano dall'incoronazione del suo erede.

In un breve commento il primo ministro giapponese Shinzo Abe si è limitato a dire: "Dobbiamo riflettere profondamente sulle parole di Sua Maestà l’Imperatore". Considerando "l’attuale stato dei doveri pubblici, la sua età e il peso dei suoi impegni, dobbiamo considerare cosa è possibile fare", ha aggiunto Abe, che non vede di buon occhio una discendenza al femminile.

Akihito, sul trono dal 1989, è stato il primo imperatore giapponese privo di prerogative divine, dopo la rinuncia fatta dal padre, l’imperatore Hirohito, nel gennaio del 1946 nella celebre “Dichiarazione della natura umana dell’imperatore”. Durante il suo regno si è impegnato molto nell’attività politica, puntando soprattutto ad avvicinare la figura dell’imperatore, e la famiglia imperiale, al popolo compiendo molti viaggi sia all’estero che nelle 47 prefetture del Paese.

Ora, a 82 anni, con alle spalle un cancro alla prostata e un bypass coronarico impiantato quattro anni fa, sembra stanco degli impegni istituzionali. Nel corso degli anni ha rappresentato all'estero con dignità e fermezza il Giappone: ha visitato la Corea del Sud, la Cina e, lo scorso febbraio, le Filippine, dove ha chiesto scusa per la spietata occupazione del Sol Levante durante la guerra. Negli ultimi anni, Akihito è stato visto come il guardiano silenzioso ma forte dell'identità pacifista del Giappone del dopoguerra, proprio mentre il governo conservatore del premier Abe si sta rendendo protagonista di una svolta militarista.

Alcuni sondaggi condotti dai media giapponesi suggeriscono che il popolo sostiene il desiderio di Akihito di abdicare. Ben l'85% degli intervistati si dice a favore di una modifica della legge imperiale.

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