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Riordino del settore del gioco pubblico, distanze, luoghi sensibili, rapporto con Enti Locali tra i temi toccati nel seminario

Presentato a Roma da I-Com e IGT il rapporto “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio"

Presentato a Roma da I-Com e IGT il rapporto “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio
08 maggio 2024 | 15.54
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E’ stato presentato oggi a Roma lo studio dal titolo “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e promosso insieme a IGT. L’iniziativa è stata l’occasione per approfondire la fase evolutiva del contesto normativo e fiscale del gioco in Italia.

Molte le personalità presenti. Mario Lollobrigida, direttore centrale Giochi di ADM, ha dichiarato: “In questo momento siamo impegnati in un tavolo tecnico per cercare di trovare un punto d’incontro del problema, relativo al riordino, in tema di distanze e orari”, le sue parole.

“Per quanto riguarda le distanze riteniamo come Agenzia che sia un discorso che non ha alcun senso. Con il gioco online, che è “a centimetro 0”, chiunque può giocare ovunque. In alcune regioni e comuni sono state previste leggi applicate alle attività già esistenti. Questo ha comportato un danno sia per le aziende coinvolte sia per la sicurezza dei giocatori, visto che si sono lasciati spazi occupati dal gioco illegale. Siamo assolutamente contrari al distanziometro ed è necessario diminuire, in maniera equilibrata e realistica, l’elenco dei luoghi sensibili”.

“Sul tema delle imposte agli Enti Locali, siamo favorevoli, facendo compartecipare gli stessi al gettito proveniente dalle sanzioni – ha proseguito Lollobrigida - Dobbiamo sempre considerare che il gioco è un’attività di intrattenimento, ma è importante che al tavolo partecipino le regioni nel senso più ampio e non solo nella parte salute e sanità relativa alle dipendenze”.

“L’industria dei concessionari del gioco pubblico guarda con grande favore alla prospettiva di avere finalmente un riordino. Sono diversi anni che si cerca di andare in questa direzione soprattutto per la tutela della filiera. I concessionari sono disposti ad affrontare regole stringenti se però si riesce ad avere una stabilità normativa”, ha detto invece Giuliano Frosini, Senior Vice President Institutional Relations, Public Affairs and Media Communication di IGT.

“L’accordo tra Stato e Regioni va trovato, altrimenti si va verso il proibizionismo che ha dimostrato storicamente di non funzionare. Se per legge si decide di chiudere il settore, la propensione a giocare rimarrà comunque e ovviamente si sposterà verso canali illegali. Credo che serva essere consapevoli di un aspetto: non si può scambiare la canalizzazione del consenso sulla tutela dei consumatori. Non si può fare politica sulla pelle del gettito erariale, bisogna contemperare gli interessi. È questo il punto su cui è necessario partire”.

Presente anche Domenico Distante, presidente della Sapar: “I gestori sono figure importanti, coloro che vivono in prima persona il territorio e sono i primi baluardi della legalità. Portiamo avanti i diritti delle piccole e medie imprese anche per tutelare i lavoratori del comparto”.

“La disomogeneità territoriale non può andare avanti. Non è possibile che per ogni Comune ci siano regole diverse in tema di distanze ed orari. Queste scelte scellerate hanno il solo effetto di eliminare il gioco legale che viene sostituito dall’illegalità. Il riordino è fondamentale e che sia omogeneo su tutto il territorio nazionale. Un’altra tematica importante è quella legata alle banche che mettono in grande difficoltà le piccole e medie imprese per avere l’accesso al credito”, ha concluso Distante.

Per Emilio Zamparelli, presidente di STS: “Oggi il mercato dell’online raccoglie più del fisico. Parlare, quindi di questione territoriale, oggi, in un contesto che muta abbastanza velocemente, non raggiunge lo scopo della tutela del giocatore, che viene lasciato a se stesso”, le sue parole.

“Va affrontata poi la questione della desertificazione dei centri. Per noi tabaccai questo ha un grosso impatto, soprattutto sul consumatore finale. Oggi le tabaccherie al servizio del cittadino possono rimanere aperte anche grazie agli introiti che vengono dal settore del gioco legale. La questione è quindi più ampia, non bisogna fermarsi alla sola questione territoriale. Meno punti fisici legali sul territorio, rappresentano per la criminalità l’occasione per espandersi”, il monito di Zamparelli.

Tra gli interventi, anche quello di Ranieri Razzante, Consulente della Commissione parlamentare Antimafia: “Il più grande regalo che si possa fare alla criminalità organizzata è quello di ipernormare il settore del gioco. Le norme antiriciclaggio nel settore del gioco sono tra le più avanzate al mondo. Le imprese dei giochi segnalano tantissimo, ancor più delle banche”, il suo commento.

“Il problema è sul territorio perché non esiste un’industria così capillare come quella del gioco e quindi possono diventare punti di controllo territoriale. Un problema di cui ci dobbiamo occupare è quello del rapporto con il sistema bancario. Bisogna avere massima attenzione quando si regola, perché la normazione non consapevole e non coordinata crea situazioni favorevoli alla criminalità organizzata”.

Poi l’onorevole Andrea De Bertoldi, di Fratelli d’Italia: “Gli operatori del gioco devono essere più coraggiosi. Il gioco deve avere il coraggio di chiedere risposte alla politica. A costo di fermarvi, e se vi fermate voi i soldi nelle casse dello Stato non arrivano, e quando lo Stato si accorge che il Preu non arriva allora a quel punto si accorgerà dei vostri problemi”, il suo consiglio al settore del gioco.

“Il Preu oggi arriva nelle casse dello Stato, ma se coinvolgessimo gli Enti Locali nel Preu potremmo risolvere molti problemi e sensibilizzare anche i sindaci e i comuni nell’affrontare la questione del gioco in modo meno demagogico e restrittivo”, la conclusione di De Bertoldi.

Wanda Ferro, Sottosegretario Ministero dell’Interno, ha detto: “Bisogna sostenere il gioco legale, regolato dallo Stato, per arginare il gioco illegale, business spesso gestito dalla criminalità”. Per Raffaella Grisafi, Vice Presidente Konsumer: “E’ Importante investire sul ruolo della comunicazione e dell’informazione. Spesso non si considera che un giocatore è anche un consumatore di un servizio”.

Il Coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Marco Alparone, ha dichiarato: “La lotta all’illegalità e la prevenzione del gioco patologico devono essere le priorità”. “Dopo il Covid, il gioco fisico si è dimostrato in crescita con un grande impatto sul mercato italiano”, le parole invece di Thomas Osborn, Direttore Area Salute I-Com. Infine l’Amministratore di Prisma, Marco Piatti, ha sottolineato come: “Il riordino deve prevedere anche la tutela del gioco fisico”.

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