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Gli occhiali per parare i rigori di Mbappe

12 luglio 2021 | 07.57
LETTURA: 3 minuti

La fine degli Europei di calcio consegna anche alle cronache l'impiego in ambito professionale di occhiali hi-tech e altre tecnologie per migliorare le prestazioni sportive.

 - Da Senaptec.com
- Da Senaptec.com

Potrebbero essere degli occhiali tech a prendersi il merito della parata del portiere svizzero Yann Sommer, che ha bloccato il rigore del francese catapultando la sua squadra per la prima volta nei quarti di finale. Poi con la Spagna non è andata altrettanto bene, ma questa è un’altra storia. Intanto, l’arrivo ai quarti è stato comunque una conquista storica, con la parata di un rigore decisivo ai campioni in carica. Il gesto atletico di Sommer non è stato forse frutto di fortuna o di un guizzo personale, quanto di un metodo di allenamento specifico che comprende l’uso di quelli che a prima vista sembrano semplici occhiali da sole, e che invece sono strumenti hi-tech che aumentano la reattività del cervello e migliorano le prestazioni visive. Una tecnologia non nuova, già testata sul campo da atleti di molte discipline (soprattutto baseball e football americano) e per la riabilitazione della vista. Questi occhiali, detti “strobe glasses”, producono un effetto simile a quello delle luci stroboscopiche da discoteca. Le lenti si oscurano a intervalli brevi e regolari dando all’atleta una visone “a scatti” che appare rallentata e permette di visualizzare meglio la traiettoria della palla. Con un uso costante si allena il cervello a reagire più rapidamente e con maggiore precisione.

Sono molti i dispositivi wearables che promettono di rivoluzionare il calcio, e anche la FIFA li sta iniziando ad autorizzare e includere nel suo programma di innovazione, FIP. Tra queste l’israeliana Playermaker, che ha prodotto una fascia che si aggancia allo scarpino munita di sensori che comunicano direttamente con una piattaforma di intelligenza artificiale e machine learning. Tiene traccia di ogni tocco e rilancio, monitora il possesso di palla, la velocità e la potenza dei calci del singolo, e se usata per l’allenamento dell’intera squadra integra i dati di ogni giocatore in un’analisi tattica. Tra i suoi investitori conta anche l’ex manager dell’Arsenal Arsène Wenger, e il dispositivo è usato da Manchester City, Glasgow Rangers e persino dalla nazionale Argentina - oltre che essere disponibile per l’acquisto singolo per chiunque voglia migliorare e monitorare le sue performance atletiche senza far parte di una squadra da serie A.

Un’altra feature che rende Playmaker appetibile anche per i dilettanti è la possibilità di confrontare sulla app le proprie prestazioni con quelle dei professionisti, cosa che permettono anche i parastinchi smart di Soccerment, che misurano accelerazioni, velocità, cambi di direzione, tiri, passaggi e cross. Un altro wereable approvato dalla FIFA è il corpetto intelligente, munito di tracking GPS per analizzare gli spostamenti in campo, e che grazie alla app collegata fornisce statistiche e suggerimenti per migliorare le prestazioni e monitorare i progressi, i punti di forza e i momenti di debolezza nel corso dell partita o dell’allenamento. Tutte tecnologie che oltre a monitorare le prestazioni atletiche migliorando anche il gioco di squadra e l’integrazione fra i calciatori in campo, aiutano a tenere sotto controllo la salute e i parametri vitali dei giocatori, aiutando a prevenire infortuni e incidenti.

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