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Hamas: "Tregua di 24 ore". Ma Netanyahu: "La stanno violando".

27 luglio 2014 | 09.37
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Il movimento islamico ha detto sì a un cessate il fuoco di un giorno "in risposta alla sollecitazione dell'Onu e tenuto conto della situazione della popolazione". Ma continua il lancio di missili. Ancora vittime tra i palestinesi. Francesco dopo l'Angelus: "Portare avanti con determinazione il cammino della pace"

(foto Xinhua)
(foto Xinhua)

Hamas ha accettato una tregua di 24 ore a partire dalle 14 ora locale (le 13 in Italia). "In risposta alla sollecitazione dell'Onu e tenuto conto della situazione della nostra gente, abbiamo convenuto con le fazioni palestinesi un cessate il fuoco di 24 ore a partire dalle 14" ha dichiarato il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri. Ma continua il lancio di razzi.

Israele ha interrotto domenica mattina alle 10 (le nove in Italia) una tregua umanitaria di 24 ore che doveva durare fino a mezzanotte, dopo che erano ripresi i lanci di missili da Gaza. Nella notte un soldato israeliano di 27 anni, Barak Refael Degorker, è stato ucciso da un colpo di mortaio sparato dalla Striscia, vicino al confine con Gaza.

L'inviato Onu in Medio Oriente Robert Serry ha chiesto anche a Israele di proclamare una nuova tregua umanitaria e il gabinetto israeliano di sicurezza è riunito per valutare. Secondo quanto riferisce la rete televisiva israeliana Channel 2, metà del governo si oppone alla tregua a causa del continuo lancio di missili.

Il sito israeliano Ynetnews scrive che l'esercito egiziano ha distrutto 13 tunnel fra la Striscia di Gaza e il Sinai.

Oltre 50 razzi sono stati sparati contro Israele, anche dopo le 14, ora di entrata in vigore della tregua proclamata dal movimento islamico. Uno dei razzi ha colpito un'abitazione a Shaar Hanegev, nel sud d'Israele, e una donna israeliana è rimasta ferita.

Hamas "sta violando la sua tregua" ha dichiarato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu alla Cnn. Hamas "continua tutte le sue operazioni", ha aggiunto Netanyahu, e Israele farà "quanto necessario per proteggere il proprio popolo". Netanyahu ha esortato Hamas ad accettare la proposta di tregua egiziana.

Dopo aver sottolineato di voler neutralizzare la minaccia rappresentata dai missili e dai tunnel di Hamas, il primo ministro israeliano ha detto che la smilitarizzazione di Gaza e la ricostruzione "economica e sociale" di Gaza sono strettamente legati. "Il denaro che la comunità internazionale ha versato per costruire scuole materne per gli abitanti di Gaza - ha detto - è stato usato per costruire tunnel da usare per far saltare in aria le scuole materne in Israele".

Dieci minuti prima dell'inizio della tregua annunciata da Hamas un raid israeliano ha colpito la Striscia di Gaza. Lo riferisce il sito Times of Israel. Secondo al Aqsa Tv, la rete televisiva di Hamas, i jet israeliani hanno colpito la sua sede a Gaza city. L'emittente non ha però interrotto le trasmissioni.

Almeno altri 13 palestinesi sono morti a Gaza, secondo quanto ha dichiarato il portavoce del ministero della Sanità della Striscia, Ashraf al Qedra. Fra i morti, ha spiegato, vi sono un uomo colpito da un raid aereo a Khan Yunis mentre viaggiava in moto e diverse persone ferite nei giorni scorsi. In totale, secondo le fonti mediche locali, sono 1.062 i morti palestinesi al ventesimo giorno dell'operazione Confine protettivo. I feriti sono più di 6mila. Da parte israeliana, sono 43 i soldati rimasti uccisi dall'inizio dell'offensiva, il 17 luglio.

Haaretz: proposta Kerry ignorava richieste Israele - A quanto scrive Haaretz, il segretario di Stato americano John Kerry sembra sia riuscito a irritare sia Israele che l'Autorità Nazionale Palestinese per il modo con il quale ha condotto i suoi sforzi diplomatici per una tregua a Gaza. I membri del gabinetto di sicurezza israeliano sono rimasti "scioccati" dalla proposta di tregua presentata da Kerry venerdì sera in quanto ignorava le richieste di Israele in materia di sicurezza e non faceva neanche menzione dell'Egitto, affidando un ruolo a Qatar e Turchia, due Paesi considerati vicini ad Hamas e ostili a Israele.

Anche il leader dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) Mahmoud Abbas (Abu Mazen) sarebbe "furioso" con Kerry che non lo ha consultato per la sua iniziativa di pace, secondo quanto riporta il quotidiano di proprietà saudita A-Sharq Al-Awsat, rilanciato da Times of Israel. Secondo fonti palestinesi, sabato Abbas ha chiamato il ministro francese degli Esteri Laurent Fabius, chiedendo perché non è stato inviato all'incontro di Parigi. L'Anp contesta anche il mancato invito dell'Egitto, mentre erano presenti Qatar e Turchia.

Secondo Haaretz, il documento presentato da Kerry venerdì sera citava diverse richieste di Hamas fra cui l'apertura dei valichi di Gaza, l'afflusso di beni nella Striscia e il trasferimento di fondi per il pagamento dei salari dei funzionari pubblici. Ma rispetto a Israele si limitava a un generico impegno ad "affrontare tutte le questioni di sicurezza" senza citare la richiesta di smantellare l'arsenale di missili nella Striscia o distruggere i tunnel. Anzi proibiva ad Israele di distruggere i tunnel durante la tregua.

Inoltre il documento scriveva che "membri della comunità internazionale, comprese le Nazioni Unite, la Lega Araba, l'Unione Europea, gli Stati Uniti, la Turchia, il Qatar e altri" avrebbero sostenuto la tregua di sette giorni. Nessun accenno all'Egitto, che confina con Gaza e che aveva avanzato la prima proposta di tregua, respinta da Hamas ma accettata da Israele e appoggiata dall'Anp e la Lega Araba.

I ministri del governo israeliano "non riuscivano a credere" a quanto scritto nel documento e "lo hanno respinto all'unanimità", scrive Haaretz. Tuttavia, per non mettere in imbarazzo Kerry e non interrompere lo sforzo diplomatico hanno scelto di non fare un annuncio pubblico. Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha poi telefonato a Kerry chiedendo significativi cambiamenti nel testo.

Aperto processo per omicidio 16enne palestinese - Intanto si è aperto a Gerusalemme il processo contro Yosef Haim Ben-David, principale imputato nel brutale omicidio del sedicenne palestinese Muhammed Abu Khdeir. Ben David, 30 anni, è accusato di aver rapito il ragazzo insieme a due complici minorenni. I tre lo hanno trascinato in un'auto dove lo hanno picchiato con una sbarra di ferro. Abu Khdeir è stato poi portato in un bosco vicino a Gerusalemme dove è stato bruciato vivo. L'orribile delitto sarebbe una sorta di vendetta per il rapimento e l'uccisione dei tre adolescenti israeliani in Cisgiordania. Secondo i siti israeliani, la difesa di Ben David punterà sull'infermità mentale.

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