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Made in Italy: il dossier, legno arredo settore trainante export

02 marzo 2015 | 16.13
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Con oltre 10 miliardi di surplus.

Made in Italy: il dossier, legno arredo settore trainante export

"Uno dei settori trainanti dell’economia e dell’export nazionale è il legno arredo. Con oltre 10 miliardi di surplus, l’industria italiana del mobile è seconda nella graduatoria mondiale che misura il saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina". E' quanto emerge dal dossier '10 verità sulla competitività italiana-Focus sul settore Legno Arredo', di Fondazione Symbola, Unioncamere, FederlegnoArredo e Fondazione Edison, il cui coordinatore scientifico.

Il legno arredo made in Italy, si legge, "è ai vertici dell’Ue per saldo commerciale, risultando primo, secondo o terzo per attivo commerciale con l’estero in ben il 60% dei prodotti del settore". "Con 56,4 milioni di euro investiti, inoltre, può vantare anche il primato europeo per spesa in ricerca e sviluppo", aggiunge.

Il dossier non nasconde "le difficoltà del Paese, messo alla prova da anni di crisi, da un mercato interno che non riesce a sostenere il sistema produttivo e da problemi antichi che - si legge nella premessa - vanno ben oltre il pesante debito pubblico: la diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, la mancanza di lavoro, il peso delle mafie e di una corruzione mai contrastata adeguatamente, una burocrazia spesso soffocante, il Sud che perde contatto con il resto del Paese'".

Ma che al contempo "sa individuare le potenzialità e i punti di forza del sistema Italia". "Come il grande slancio dell’export, in grado di far valere la qualità del made in Italy con concorrenti agguerriti su mercati nuovi e molto promettenti. Per trovare la via capace di traghettarci oltre la tempesta perfetta di questa crisi", osserva. “Rimediare -spiegano infatti gli estensori del rapporto nella premessa- non è facile, ma è alla nostra portata. Serve però un’idea di futuro. E’ indispensabile acquisire la consapevolezza dei nostri punti di forza, per mobilitare i talenti e le energie migliori. Siamo immersi nella bellezza, che sappiamo portare nei nostri prodotti grazie alla forza della nostra cultura”.

"In questo dossier -sottolinea Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola- c’è un’idea di futuro per l’industria del mobile che vale per tutta la nostra economia, esperienze che possono diventare l’avanguardia di un nuovo modello di sviluppo: più sapere e innovazione, meno risorse consumate e meno inquinamento, con ambiente e green economy che diventano driver del cambiamento. Su questo terreno l’Italia -sostiene- è in campo ed è forte se asseconda la propria vocazione a produrre bellezza e qualità, se riconosce i propri talenti e li accompagna con la ricerca e le nuove tecnologie. Non è affatto una sfida facile né scontata: per farcela l’Italia deve fare l’Italia”.

“Il legno arredo, uno dei settori trainanti del made in Italy, è un’industria che, mentre coltiva la maestria di generazioni di artigiani, sa guardare al futuro. Non a caso è prima in Europa per spesa in ricerca e sviluppo", commenta Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo. "Grazie ai nostri saperi sappiamo fare cose che il mondo ama. E grazie alla vitalità dei territori e delle comunità sappiamo mantenere vivi i nostri saperi antichi e sappiamo rinnovarli con le nuove tecnologie, la creatività, la green economy, il web. Ed è proprio questa la chiave del nostro successo”, conclude.

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