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Il leader di IoApro Passaro: "Io arrestato ingiustamente, oggi non rientrerei alla Cgil"

02 dicembre 2021 | 13.25
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"In carcere solo per solo aver girato un video, mi farò cancellare il daspo, poi andrò avanti con il mio movimento"

Il leader di IoApro Biagio Passaro
Il leader di IoApro Biagio Passaro

Diciotto giorni di carcere a Poggioreale, di cui i primi sette passati in una cella di 25 metri quadrati insieme al leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino. "Oggi non mi sento migliore per l'esperienza della detenzione, solo ho imparato a conoscere il mondo del carcere, tra limitazioni enormi, una sostanziale inattività, cibo immangiabile. Sono passato dal bere il Prosecco la sera a cena a dissetarmi con l'acqua del bidet l'indomani...". A parlare all'Adnkronos è Biagio Passaro, esponente di spicco del movimento IoApro, chiuso in carcere insieme a Roberto Fiore e a Giuliano Castellino per l'assalto alla Cgil di Roma il 9 ottobre scorso e rimesso in libertà perché riconosciuto dagli inquirenti come estraneo ai fatti.

"Effettivamente, a carico del Passaro - si legge nelle motivazioni della scarcerazione - vi è sostanzialmente il video da lui stesso postato sulla pagine facebook di IoApro, che documenta l'intero suo percorso all'interno della sede Cgil, dove entra dopo che il portone è già stato sfondato, senza compiere atti di danneggiamento e anzi esortando i presenti con frasi come 'no, non rompete ragazzi, non rompete'". "Io, una persona per bene, incensurato, a capo di una catena di ristoranti (in tutta l'Emilia-Romagna e due negli Stati Uniti), sono stato sbattuto ingiustamente in carcere - dice Passaro - ed oggi è stato riconosciuto anche dagli inquirenti. E' stata un'esperienza bruttissima e lotterò per far conoscere i problemi reali dei detenuti e far modo che possano essere persone migliori una volta rientrate in libertà".

"Ho scontato una 'pena' ingiusta, solo per aver girato un video. Oggi il mio avvocato Nicola Trisciuoglio sta cercando di farmi cancellare il daspo, poi andrò avanti con il mio movimento ed eventualmente ricorreremo in Cassazione per annullare il provvedimento. Intanto continuo con il mio lavoro da ristoratore, nonostante le difficoltà del Covid e del green pass". Ma tornando indietro cosa farebbe? "Col senno del poi siamo tutti bravi, sicuramente alla manifestazione andrei - dice - ma non entrerei nella Cgil col telefonino: mai e poi mai avrei pensato che si sarebbe costato 18 giorni di carcere. Che poi questa devastazione è da vedere: 23mila euro di danni difficilmente si prestano all'ipotesi del saccheggio. Mi auguro si scopra la verità dei fatti, ma soprattutto come sia stato possibile farmi fare 18 giorni di galera quando le immagini già parlavano chiaro da sole".

(di Silvia Mancinelli)

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