Ucraina, Russia avanza ma non sfonda: la frenata di Putin e i dati

Mosca conquista poco terreno ad agosto, le perdite sono notevoli e ora arrivano pioggia e fango

Una fase della guerra
Una fase della guerra
02 settembre 2025 | 01.47
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L'avanzata della Russia frena, la guerra in Ucraina si avvia verso una fase di stallo. La conclusione dell'estate è destinata inevitabilmente a coincidere con l'epilogo di ogni potenziale offensiva significativa: l'autunno e la pioggia sono sinonimo di fango, che rallenta i mezzi e complica le manovre. Se Vladimir Putin puntava alla spallata in estate, l'obiettivo non può essere considerato raggiunto.

I dati dell'avanzata russa

L'esercito russo ha continuato ad avanzare in Ucraina nel mese di agosto, conquistando 594 km quadrati di territorio, ma ha marciato ad un ritmo leggermente inferiore rispetto al mese precedente, come rileva un'analisi dell’Afp basata sui dati dell'Institute for the Study of War (Isw), in collaborazione con il Critical Threats Project (Ctp).

La frenata è confermata da un altro elemento: gli attacchi russi con droni a lungo raggio contro l'Ucraina sono diminuiti sensibilmente nel mese di agosto, segnando un calo del 34% rispetto a luglio. Secondo l'analisi, la Russia ha lanciato 4.132 droni a lungo raggio contro obiettivi ucraini nel mese di agosto, in netto calo rispetto al record registrato a luglio, quando Mosca aveva sferrato il maggior numero di attacchi dall’inizio del conflitto.

Pochi progressi, costi altissimi

I progressi annunciati da Mosca, sottolinea l'Isw - think tank americano che monitora il conflitto sin dalle fasi iniziali -, arrivano a costi altissimi in termini di uomini. A delineare il quadro contribuiscono solo parzialmente i numeri diffusi dallo stato maggiore ucraino: si tratta di dati non verificabili e quindi non totalmente esplicativi. Secondo Kiev, da gennaio 2025 la Russia avrebbe perso 210mila uomini tra Kharkiv, Luhansk e Donetsk.

Lungo tutto il fronte, le perdite russe sarebbero 290mila: in media, 36.250 uomini al mese. Altrei cifre vengono fornite dai media indipendenti russi: secondo Meduza e Mediazona, nel 2024 sarebbero morti 93mila soldati russi, il doppio rispetto ai decessi del 2023. I modelli relativi al 2025 lasciano supporre perdtite superiori alle 50mila unità.

Gerasimov si 'allarga'

In questo contesto, vanno ridimensionati gli annunci recenti del capo di di stato maggiore russo, Valery Gerasimov: "Le truppe russe stanno conducendo offensive senza sosta lungo tutta la linea del fronte ucraino", ha detto il generale, affermando che la Russia ora controlla il 99,7% della regione ucraina di Luhansk , il 79% della regione di Donetsk, il 74% della regione di Zaporizhzhia e il 76% della regione di Kherson. Da marzo scorso, Mosca avrebbe conquistato oltre 3.500 chilometri quadrati di territorio ucraino, prendendo il controllo di quasi 150 villaggi.

I dati di Gerasimov sarebbero però "notevolmente gonfiati". E a dirlo non è solo Kiev. I numeri vengono ritenuti "un'esagerazione" anche dai blogger militari russi, che su Telegram forniscono informazioni e cifre spesso non rese disponibili dalle autorità.

Mosca: "Soldati ucraini rassegnati"

In una fase cruciale della guerra, mentre la strada dei negoziati rimane in salita, il conflitto si combatte anche con la gestione delle informazioni. La Russia, in particolare, sostiene che i militari ucraini abbiano da tempo smesso di credere nella possibilità di vittoria. "I militari ucraini da tempo non credono nella vittoria. Online circolano sempre più video in cui i comandanti ucraini ammettono di non poter vincere questo conflitto, mentre l’esercito russo continua ad avanzare e all'Ucraina stanno finendo uomini, denaro e armi", ha dichiarato un rappresentante delle forze di sicurezza russe all'agenzia Tass.

Secondo la stessa fonte, in quasi tutti questi video i comandanti criticano lo Stato maggiore ucraino, contraddicendo le dichiarazioni ufficiali secondo cui la situazione al fronte sarebbe "sotto controllo". L'agenzia cita ad esempio un soldato ucraino intervistato dai giornalisti che ha affermato: "Non stiamo vincendo, stiamo perdendo, mentre le forze russe avanzano senza sosta".

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