Il cantautore, che ha partecipato al Festival nel 1982 con il brano 'Solo grazie' e nel 1983 con la canzone 'Shalom', dice all'Adnkronos: "Speriamo che canti Gesù Cristo. Sarebbe bello se a Sanremo presentasse una preghiera in cui ringrazia Dio per il dono della vita". Cionfoli poi aggiunge: "Anch'io volevo proporre il mio brano 'Unico Dio', ma non ne valeva la pena"
"Era prevedibile che Suor Cristina fosse in corsa per Sanremo dal momento che le vendite del suo disco vanno male. Speriamo che canti Gesù Cristo. Se davvero va al Festival speriamo che presenti una canzone che abbia una qualche attinenza con la sua vocazione religiosa". A parlare così è Giuseppe Cionfoli che, con l'Adnkronos, commenta la possibilità che suor Cristina sia inclusa tra i big della prossima edizione di Sanremo. Che poi aggiunge: "Anch'io avrei voluto presentare a Sanremo il mio pezzo 'Unico Dio' in cui racconto che Dio è sinonimo di pace per ebrei, cristiani e musulmani, ma non ne valeva la pena. E poi non ho alle spalle una grande casa discografica che mi sostenga".
Cionfoli, che ha partecipato al Festival nel 1982 con il brano 'Solo grazie' e nel 1983 con la canzone 'Shalom', non ha dubbi: "Il fatto che suor Cristina abbia pubblicato una cover reinterpretando brani già noti è stata una idiozia. La colpa non è stata sua, ma dei suoi superiori che le hanno permesso di realizzarla. Una suora è sempre una suora e deve predicare. Sarebbe bello se a Sanremo cantasse una preghiera in cui ringrazia Dio per il dono della vita. Se una suora non canta brani religiosi è come se il Papa invece di predicare cantasse dei brani rock. Per dirla in modo più semplice non si possono mischiare fave e cicoria. Comunque, suor Cristina a Sanremo, sarebbe un bel colpo per Carlo Conti", conclude Cionfoli.