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Danza: stelle over 60 in 'Quartet Gala' all'Argentina di Roma

31 maggio 2015 | 12.58
LETTURA: 5 minuti

In scena a giugno Ek, Laguna, Link e Mercy fra assoli e 'pas de deux''

Ana Laguna e Mats Ek in 'Potato' (Foto John Ross) - FOTO JOHN ROSS
Ana Laguna e Mats Ek in 'Potato' (Foto John Ross) - FOTO JOHN ROSS

Mats Ek e la moglie Ana Laguna, Susanne Linke e Dominique Mercy sono i protagonisti di 'Quartet Gala', lo spettacolo in programma al Teatro Argentina di Roma il 24 e il 25 giugno. Star incontrastate della danza internazionale, tutti orgogliosamente e felicemente over 60, i quattro danzatori si confronteranno in un programma di assoli e 'pas de deux', alcuni dal profumo autobiografico e molto familiare. E ' il caso della coppia Ek-Laguna, 70 anni lui, 60 anni lei, che si esibiscono in 'Potato' e 'Memory'.

Energia alchemica e scenica potentissima, soprattutto tangibile per una della più grandi interpreti del teatro di danza contemporaneo (Ana Laguna), per un coreografo che ha violato e ribaltato gli stilemmi del racconto classico ('Giselle', 'Carmen', 'Lago dei cigni').

E se 'Potato' è un giocoso dialogo tra due persone che hanno passato quasi tutta la vita insieme, una coppia rodata e affiatata, che tollera reciproche eccentricità con affetto e profonda amicizia, 'Memory' trasporta gli spettatori, all’insegna di un divertito voyeurismo, in un ambiente domestico, quasi da fumetto, dove questa coppia, estrosa e complice, vive la sua quotidianità.

'That Paper Boy' l'assolo di Dominique Mercy

Un’occasione unica, dunque, per assistere all’autobiografia in danza del celebre binomio Ek- Laguna, per rivedere lei, indimenticabile 'Giselle' nella rivisitazione leggendaria e sovversiva che Ek fece del famoso balletto negli anni ’80, partner anche, in anni recenti, di Mikhail Baryshnikov, e soprattutto per applaudire Mats Ek in veste, evento rarissimo, di ballerino.

Nessuno meglio di un interprete del teatro danza di Pina Bausch è in grado di dimostrare che anche in un’arte così fisicamente esigente come la danza, l’intensità data dall’esperienza possa prevalere sull’agilità della gioventù.

Così il 65enne Dominique Mercy, francese ma forte di quarant’anni trascorsi con il Tanztheater Wuppertal, fin dalla fondazione della mitica compagnia, immergerà il pubblico in piena atmosfera Bausch interpretando l’assolo 'That Paper Boy', il cui coreografo è un altro collega del Tanztheater Wuppertal, Pascal Merighi.

L'assolo della 'sagra' di Stravinsky interpretato da Susanne Linke

La quarta artista di questo 'quartetto' d’eccezione è una delle maggiori caposcuola della danza libera tedesca, interprete e creatrice conosciuta in tutto il mondo. Dall’alto dei suoi 71 anni, Susanne Linke interpreterà l’assolo 'A Lost Solo…. With Greeting to Dore' (2014) tratto dalla sua versione della 'Sagra della Primavera', il balletto di Igor Stravinsky che, a un secolo di distanza dal suo burrascoso debutto, continua con prorompente energia ad affascinare il teatro danza.

Significativo che nel titolo la Linke renda omaggio alla danzatrice e coreografa tedesca Dore Hoyer, una delle grandi soliste dell’Ausdruckstanz, fortemente ispirata da Mary Wigman, come lo è stata del resto anche stessa Susanne Linke che studiò con la pioniera della danza espressionista tedesca.

''Ed è il titolo del lavoro di Mats Ek, 'Memory', che descrive molto bene il senso di questo originale gala -spiega Daniele Cipriani, giovane produttore italiano che ha ideato il 'Quartet Gala'- Perché qui si parla veramente di memoria. Non intesa in senso sentimentale o nostalgico, bensì di quella memoria del corpo che assimila i passi, li incarna a livello fisico ed emozionale tramite il meccanismo della ripetizione. Anche dopo anni, quella preziosa memoria rimane nel corpo, seppur in stato dormiente, e basta lo stimolo giusto per richiamarla dalla sua ibernazione''.

Il produttore, il mio 'Quartetto' sulla scia di Hoffmann e Sorrentino

''Lo hanno capito molti importanti coreografi di oggi che, sempre più frequentemente, si rivolgono alla profondità interpretativa dei ballerini maturi, vere miniere d’oro di esperienza, emozioni e sapienza - aggiunge Cipriani- Lo ha anche capito il cinema. Anni fa mi innamorai di 'Quartet' diretto da Dustin Hoffmann. Volevo assolutamente portarlo a teatro, ma con un afflato coreografico. Poi è arrivata la 'Giovinezza' di Paolo Sorrentino e qualche mese prima 'Ritorno al Marigold Hotel'. Indimenticabili nella loro 'grandeur' e tenerezza Richard Gere, Judi Dench, Maggie Smith''.

''In passato sarebbe stato raro vedere un ballerino in palcoscenico oltre i 40 anni. Oggi, così come le Bond Girl sono splendide cinquantenni, radiose e sicure di sé, anche l’età dei danzatori più interessanti si è alzata -spiega ancora Cipriani- Perché se è vero che la tecnica del balletto classico si sta spingendo sempre oltre i limiti fisici, favorendo i ballerini più giovani e vigorosi, è altrettanto vero che pure le esigenze interpretative sono aumentate'. Ed è qui che le carte dei divi più maturi sono vincenti rispetto a quelle dei colleghi più giovani -sostiene Cipriani- L’arte è un mondo dove a dispetto, o forse proprio in conseguenza, del passare degli anni l’artista ha sempre preziosi talenti e reminiscenze da condividere''.

Al Teatro di Villa Torlonia (Via Lazzaro Spallanzani, 1a - Roma) il 26 giugno Mats Ek sarà il protagonista di un incontro-conferenza condotto dalla giornalista e critica di danza Leonetta Bentivoglio. In programma, inoltre, un workshop con Ana Laguna, Susanne Linke e Dominique Mercy, sempre al Teatro di Villa Torlonia, (il 26 e il 27 giugno) in collaborazione con Roma Capitale-Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea- Zètema.

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