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Annuario Siae, settore tiene ma cinema arretra

10 luglio 2019 | 17.00
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Annuario Siae, settore tiene ma cinema arretra

Continua a crescere la spesa per l’attività di spettacolo in Italia con concerti di musica leggera e spettacoli teatrali che ottengono i migliori risultati. In controtendenza il cinema le cui cifre per il secondo anno consecutivo arretrano. Sono le indicazioni principali che si possono ricavare dall''Annuario dello Spettacolo 2018' della Siae, presentato oggi a Roma dallo stato maggiore della Società Italiana degli Autori ed Editori, capitanato dal presidente Giulio Rapetti Mogol. Nell'occasione Mogol ha sottolineato quale tema centrale dell'impegno Siae in questa fase il far pagare alle grandi piattaforme digitali, decisamente riottose a farlo, i diritti d'autore. Tema sul quale, la Siae, ha detto Mogol, vuole convocare un grande incontro pubblico per interloquire direttamente e pubblicamente con le parti politiche.

Dai dati dell'Annuario, dunque, sostanziale mantenimento dell’attività di spettacolo nel 2018, che rispetto all’anno precedente fa registrare una lievissima flessione dello 0,28% (-12.038 spettacoli). Sempre in crescita invece, i valori degli indicatori economici con la spesa al botteghino a +2.91% e la spesa del pubblico (la somma di biglietto e voci quali parcheggio e consumazioni) a +3,73%. Continua invece a registrarsi un trend negativo negli ingressi, con una diminuzione di 7.794.399 biglietti e abbonamenti staccati (-3,24%).

Quanto al solo settore del cinema "quest’anno nelle nostre sale cinematografiche - sottolineano Mogol e il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini, nella loro introduzione congiunta al volume - sono stati staccati quasi 8 milioni di biglietti in meno rispetto all’anno precedente (- 7,96%). Sommati al dato negativo del 2017, risulta una perdita in valore assoluto di oltre 22 milioni di biglietti facendo un confronto con il 2016 (-19% in due anni). Quanto questo dipenda dalla concorrenza di altri canali di diffusione delle opere cinematografiche, quanto dalle aspettative in tema di benessere e qualità della vita e quanto, infine, dal minore gradimento dei film proposti in sala, è presto per dirlo. Con molta probabilità è il combinato disposto di tali fattori: certo è che, indagando sulle opere proiettate nelle sale, il primo film in classifica nel 2018 ('Bohemian rhapsody') ha raccolto poco più di 3 milioni di spettatori, giungendo a 4,3 milioni con i primi mesi del 2019, contro i quasi 10 milioni di spettatori di 'Quo vado' del 2016".

"L’Annuario che viene presentato oggi è la dimostrazione che la Società Italiana degli Autori ed Editori ha uno straordinario patrimonio di conoscenze e di competenze che pone al servizio dei suoi associati e, più in generale, di quanti sono interessati ad avere una fotografia dell’andamento dello spettacolo e dei consumi culturali nel nostro Paese - ha affermato inoltre Mogol - Iniziative come questa testimoniano la vitalità e la funzione strategica di Siae che, non va dimenticato, ha come principale missione quella di tutelare i diritti di quanti operano in questi settori".

"A parte il settore cinematografico - ha sottolineato Blandini - gli italiani hanno speso più dell’anno precedente per partecipare agli eventi, sia per l’acquisto di biglietti e abbonamenti, sia per i servizi accessori loro offerti dagli organizzatori -ha commentato Blandini - Sembra, insomma, che, nell’ambito dei comportamenti di spesa delle famiglie resta confermata ed, anzi, continua a rafforzarsi la propensione a destinare una sempre maggior quota verso i consumi culturali".

Alla presentazione dell'annuario anche l'ex titolare del Mibac Dario Franceschini che ha sottolineato, sul fronte cinematografico, la necessità di "non assistere inerti" alle difficoltà del settore, puntando a conferire alla fruizione dei film in sala il valore di evento, come avvenne durante il suo mandato di ministro con l'iniziativa del Cinema a 2 euro. Presenti anche il deputato della Lega Alessandro Morelli, che ha sottolineato l'incombere sul futuro delle sale cinematografiche della realtà aumentata che incrementerà ulteriormente la concorrenzialità delle piattaforme tv, e il parlamentare dei 5 Stelle Paolo Lattanzio che, fra l'altro, ha auspicato l'impegno della "nuova Agcom" sul fronte del secondary ticketing.

I risultati dell’attività di spettacolo 2018 sono stati esaminati da due diversi punti di vista: gli eventi di spettacolo e l’utilizzazione delle opere. "I dati contenuti nell’Annuario dello Spettacolo hanno carattere censuario e non campionario, con uno scarto vicino allo 0%; fotografano e descrivono il passato ma offrono gli strumenti, attraverso una attenta analisi, di individuare le tendenze future, mettendo in condizione di governarle", ha sottolineato il vice presidente della Siae, Salvatore Nastasi.

I valori presentati nell'Annuario sono la sintesi di tutte le informazioni raccolte sul territorio dagli uffici Siae. La rilevazione è stata condotta nel periodo gennaio 2018 – febbraio 2019 (su 14 mesi) per acquisire ed elaborare anche informazioni residue riguardanti l’attività di spettacolo svolta nel 2018, ma contabilizzata all’inizio del 2019. Novità di quest’anno è invece l’introduzione nell’Annuario di un’analisi sulla quantità e distribuzione geografica degli organizzatori di spettacoli, che nel 2018 risultano essere 82.641. Sebbene siano diminuiti del 4,2% rispetto al 2017, hanno dimostrato di aver offerto una migliore qualità degli spettacoli, avendo generato una crescita di tutti gli indicatori economici.

La sofferenza del settore cinematografico nel periodo ha influenzato negativamente quasi tutti gli indicatori dello spettacolo. Escludendo infatti i dati relativi al cinema, gli ingressi tornano in positivo con un +0,1% e si registra, rispetto al 2017, un importante balzo in avanti della spesa al botteghino, pari al 5,9%. In controtendenza invece il settore cinematografico rispetto alla generale diminuzione dell'offerta di spettacolo, con un incremento di 21.900 spettacoli che porta così l’indicatore complessivamente a -0,28%. L'andamento contrastante del numero di ingressi rilasciati (-3,24%) e della spesa al botteghino (+2,91%) ha comportato un aumento del prezzo medio praticato del 6,36% rispetto al 2017, ben oltre il tasso ufficiale d’inflazione del 2018: mediamente un biglietto per accedere ad un evento è costato agli spettatori 11,31 euro.

Analizzando i singoli comparti, l’attività cinematografica ha segnato per il secondo anno consecutivo una pesante contrazione. Tutti gli indicatori del settore sono preceduti dal segno negativo, tranne il numero di spettacoli, che rimane sostanzialmente invariato (+0,70%) così come il numero di giornate solari (-0,11%). Nel 2018 gli ingressi sono stati 7,9 milioni in meno rispetto all'anno precedente. Anche gli indicatori economici sono tutti in diminuzione: spesa al botteghino -6,44% e spesa del pubblico -6,89%. A fronte di questo quadro, per la prima volta in Italia, "tutto il mondo dell’industria cinematografica - sottolinea la Siae- si è unita in modo compatto per fare squadra e presentare il cinema come forma di intrattenimento culturale per tutto l’anno. Le aziende di distribuzione garantiranno la programmazione di grande cinema spettacolare e di qualità da gennaio a dicembre, senza interruzione, con le sale aperte tutto l’anno". Durante l'estate in corso è programmata l'uscita in sala di 60 titoli, fra i quali alcuni blockbuster americani.

Buona ripresa invece per l'attività teatrale rispetto all’anno precedente. Tutti gli indicatori si trovano infatti in territorio positivo, con un aumento del numero degli allestimenti (spettacoli +0,62%) e degli ingressi (+0,87%). Migliorati anche gli indicatori economici: la spesa al botteghino è cresciuta del 2,06%, mentre la spesa del pubblico ha registrato un aumento del 2,84%. Nel comparto teatrale, soltanto il balletto ha visto un decremento di tutti gli indicatori, dopo la buona performance del 2017.

L’attività concertistica - che comprende concerti classici, di musica leggera e jazz - continua nel suo percorso di crescita confermando ulteriormente i dati positivi dello scorso anno. Rimasta sostanzialmente invariata l’offerta di spettacoli (+0,99%), sono stati registrati notevoli incrementi negli ingressi (+9,08%) e nella spesa al botteghino (+16,25%). Il settore dei concerti di musica leggera è quello che ha registrato i migliori risultati relativamente agli ingressi (+12,00%) e alla spesa al botteghino (+18,26%). Lo sport consolida i dati del 2017: a fronte di un pressoché costante numero di ingressi (-0,36%), si registra un significativo aumento della spesa al botteghino (+7,41%) e della spesa del pubblico (+15,45%).

Segnali di ripresa per l'attività di ballo e di spettacoli musicali dal vivo minori, i cosiddetti 'concertini' dopo la debacle del 2017. Torna in positivo la spesa del pubblico (+1,35%) mentre si assesta la spesa al botteghino (-1,03%) e rimangono in diminuzione il numero di spettacoli (-5,29%), degli ingressi (-2,20%) e delle presenze (-12,63%). Per le attrazioni dello spettacolo viaggiante, il 2018 conferma lo stesso trend di crescita dell’anno precedente con un aumento di quasi tutti gli indicatori: spettacoli +3,14%, spesa al botteghino +2,82% e spesa del pubblico +1,31%. In controtendenza gli ingressi, che hanno segnato una flessione del 3,94%, e le presenze, che si sono ridotte al valore minimo di 146.980 unità.

Nel 2018 le attività di mostre ed esposizioni hanno registrato risultati contrastanti, con una forte crescita del numero di spettacoli (+14,77%), delle presenze (+62,78%) e della spesa al botteghino (+3,30%). Rimane sostanzialmente invariato il numero di ingressi (-0,05%), mentre è in diminuzione la spesa del pubblico (-3,46%). Il settore dell'attività con pluralità di generi, che riporta il risultato della rilevazione condotta in occasione dello svolgimento di manifestazioni all’aperto, continua a crescere dal punto di vista degli indicatori relativi a ingressi (+9,33%), spesa al botteghino (+12,62%) e spesa del pubblico (+3,29%). Sono in calo invece il numero di spettacoli (-2,63%) e le presenze (-14,20%). Da segnalare che i prezzi dello spettacolo e dell’intrattenimento in Italia sono cresciuti più del tasso di inflazione (che nel 2018 è stato dell’1,2%) in quasi in tutti i settori.

Dal punto di vista territoriale, il Nord si conferma il vero motore del Paese, con una crescita cospicua sia della spesa al botteghino (+ 5,21%) sia della spesa del pubblico (+8,35%). Al Centro, invece, la spesa al botteghino risulta più contenuta (+2,64%) e la spesa del pubblico registra addirittura una flessione significativa (-4,41%). Segno negativo al Sud e nelle Isole sia per gli incassi al botteghino (-5,06%) che la spesa del pubblico (-2,68%). Tra le città metropolitane, Milano è sempre più protagonista in quasi tutti i settori dello spettacolo e dell’intrattenimento. Roma appare ancora al top per il numero di eventi organizzati (oltre 460 mila contro i 324 mila del capoluogo lombardo) ma cede il primato per gli ingressi (Milano ne ha 1 milione e mezzo in più) e soprattutto rispetto agli indicatori economici. Milano fa registrare 404 milioni di euro di spesa al botteghino mentre Roma si ferma a 340. Parallelamente, la spesa del pubblico a Milano sfiora i 757 milioni contro i 417 della capitale.

L’Annuario Siae 2018 presenta anche le classifiche, per incassi al botteghino, elaborate con riferimento a quattro settori dello spettacolo: cinema (con una top ten generale e un’altra relativa solo ai film italiani), opere teatrali, allestimenti di opere liriche e concerti di musica leggera. Inoltre, le stesse classifiche sono esposte anche in ordine decrescente di numero di titoli d'accesso. È possibile consultare inoltre il riepilogo del numero di contrassegni librari, distinti per regione, rilasciati da Siae nel corso del 2018 e la classifica delle copie dei libri più stampati. I contrassegni, apposti sui frontespizi dei libri, sono emessi da Siae, su richiesta della casa editrice o dell’autore che si autoproduce, per comprovare l’esatto numero di copie stampate e poste in commercio. Queste vidimazioni non sono obbligatorie e, quindi, il dato relativo alla circolazione dei libri ha valore meramente indicativo.

Da sottolineare che, per la prima volta dopo più di un decennio, nessun film italiano si è posizionato tra i primi 10 per spesa al botteghino, ma i primi tre evidenziati nella classifica relativa al cinema del nostro Paese hanno registrato incassi inferiori solo di poche migliaia di euro rispetto ai titoli presenti nella top ten generale.

Il film campione d’incassi del 2018, come già indicato è stato 'Bohemian Rapsody', mentre lo spettacolo risultato in vetta alla top ten per il teatro è stato 'Mary Poppins'. Per i concerti di musica leggera, in testa alla classifica 2018 si posiziona Eminem con la data del 7 luglio nell’ex Area Expo – Open Air Theatre di Rho. Per la lirica, è al primo posto 'Aida' di Giuseppe Verdi con 15 rappresentazioni all’Arena di Verona. Tra i libri, 'Un capitano' di Francesco Totti con Paolo Condò è il volume più stampato nel 2018.

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