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Imprese: Istat, 275 mila le imprese nate nel 2012

Sono 316 mila quelle che hanno cessato attività, tasso mortalità resta 8%.

Imprese: Istat, 275 mila le imprese nate nel 2012
07 agosto 2014 | 12.18
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"Sono circa 275 mila le imprese nate nel 2012, circa 10.700 imprese in più rispetto all'anno precedente. Il tasso di natalità si attesta al 7,0%. Sono oltre 316 mila le imprese che hanno cessato la loro attività. Il tasso di mortalità totale è invariato rispetto al 2011 (8%)". E' quanto rileva l'Istat nel Report sulla demografia delle imprese. "Per il quinto anno consecutivo il saldo tra nascite e cessazioni (tasso netto di turnover) presenta un valore negativo (-1% rispetto al -1,3 del 2011). Nel dettaglio dei comparti, le costruzioni presentano il più elevato saldo negativo (-3,0%)", continua l'Istat. "Rispetto al 2011 l'aumento della natalità ha interessato le imprese di tutti i macro-settori.Più marcato è stato l'aumento nelle costruzioni e negli altri servizi (+0,4). Nell'industria in senso stretto e nel commercio, invece, l'aumento della natalità è più contenuto (passando, rispettivamente, dal 4,9 al 5,0% e dal 6,3 al 6,5%)", prosegue l'Istat.

"Centro e Sud e Isole -rileva l'Istat- sono le ripartizioni che presentano i tassi di natalità più alti (rispettivamente 7,5% e 8,4%) mentre le regioni del Nord-ovest e del Nord-est presentano tassi di natalità inferiori alla media nazionale. Come nel 2011, anche nel 2012 continua ad aumentare la natalità delle imprese senza dipendenti, mentre diminuisce la natalità delle imprese con dipendenti. Il tasso di mortalità è in lieve diminuzione nei comparti delle costruzioni e del commercio (rispettivamente di -0,2 e -0,1 punti percentuali). Nell'industria in senso stretto e nei Altri Servizi, invece, aumenta di 0,2 punti percentuali".

"Nel 2012 -continua l'Istat- continua a ridursi la percentuale delle imprese che sopravvivono ad un anno dalla nascita. E', infatti, in attività l'81,1% delle imprese nate nell'anno precedente; nel 2011 sopravvivevano l'83,1% delle imprese nate nel 2010. Nel comparto del commercio si registra il calo più elevato del tasso di sopravvivenza a un anno (dall'84,4% all'81,1%). Seguono gli altri servizi (dall'82,7% all'80,8%) e l'industria in senso stretto (dall'88,4% all'86,9%). Per le costruzioni il calo è di -0,9 punti percentuali (da 79,9% a 79%)".

"Le imprese che sopravvivono registrano nei primi due anni di attività uno sviluppo delle loro dimensioni. La dimensione media delle imprese nate nel 2010 e ancora attive a due anni dalla nascita è aumentata, passando da 1,4 a 2,3 addetti medi complessivamente.Tali imprese occupano circa 438 mila addetti, contro i 374 mila dell'anno di nascita; l'incremento di occupazione è quindi pari al 17%", continua l'Istat.

"'Tutti i macro-settori di attività economica presentano nel primo biennio di attività un guadagno occupazionale rispetto all'anno di nascita che va da un minimo dell'1,6% delle costruzioni a un massimo del 50,8% dell'industria in senso stretto", conclude la nota.

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