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L.elettorale: Guerini, nessuna forzatura, decisione opposizioni sorprende

21 aprile 2015 | 13.51
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Il vice segretario del Pd contesta la decisione di Fi, Sel e M5S di lasciare la commissione: "Il dibattito è assicurato"

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Una decisione "che sorprende" e di cui "non si comprende la ratio". Il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini risponde alle opposizioni che, a poche ore dal voto sugli emendamenti all'Italicum, hanno deciso di abbandonare i lavori della commissione Affari costituzionali per protestare contro la decisione della sostituzione di dieci esponenti della minoranza Pd, tra i quali anche l'ex segretario Pier Luigi Bersani e Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia.

Una decisione, quella adottata da Forza Italia, Sel e M5s, "che non capisco -spiega Guerini- perchè il dibattito in commissione è assicurato e perchè nessuno vuole forzare il passaggio che la commissione stessa è chiamata ad affrontare. La decisione di sostituire i commissari è stata presa dall'assemblea del gruppo, secondo i regolamenti parlamentari e le regole che lo stesso gruppo si è dato. Oggi anche nelle file della minoranza c'è chi, come Meloni, definisce saggia quella scelta.Chi si scaglia contro le determinazioni del gruppo Pd, "evidentemente vuole strumentalizzare per cercare di trarre qualche beneficio politico".

"Per noi -sottolinea Guerini- è essenziale mantenere l'impegno, solenne, preso con gli italiani all'inizio della legislatura, quando tutte le forze politiche si erano espresse a favore di una riforma elettorale. Il testo che oggi è al vaglio della prima commissione è il frutto di un percorso parlamentare durato 14 mesi. E' stato approvato al Senato con molte modifiche rispetto all'articolato originario ed è stato votato da Forza Italia che oggi fa scelte diverse in nome di una deriva polemica che non è utile neppure alla stessa Forza Italia". Il capogruppo azzurro alla camera Renato Brunetta parla di "deportazione" riferendosi alla sostituzione dei deputati dem: "termini -risponde Guerini- che sono completamente fuori dalla normale dialettica, espressioni mirabolanti che non corrispondono alla realtà dei fatti".

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