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Kosovo, ex comandante gen. Farina: "Iintollerabili violenze contro militari, Kfor sempre imparziale"

30 maggio 2023 | 15.28
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"Sicurezza, dialogo e tutela minoranze parole chiave per pacificazione"

Il generale Salvatore Farina (Fotogramma)
Il generale Salvatore Farina (Fotogramma)

"Sicurezza, dialogo e tutela delle minoranze". Sono queste le parole-chiave per la pacificazione in Kosovo, secondo il generale Salvatore Farina, tra il 2013 e il 2014 comandante dell’operazione Nato Joint Enterprise Kfor in Kosovo ed ex Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. "Le violenze di ieri sono condannabili e intollerabili nei confronti delle truppe di Kfor sempre imparziali, a supporto della pacificazione e del dialogo, unica forza che garantisce la sicurezza - ha detto all'Adnkronos - Tra l'altro si è trattato di violenze non provocate, quasi una escalation che va periodicamente a rialimentarsi".

"Quanto accaduto è dovuto al mancato raggiungimento di una regolarizzazione che auspica l'Unione europea che guida il dialogo tra Belgrado e Pristina dal 2013. La causa scatenante - spiega - è questa elezione boicottata da parte serba. Teniamo presente che in quei quattro comuni la stragrande maggioranza è serba, circa il 3%, massimo 4% è di etnia albanese. Ed è chiaro che, non votando i serbi, i soli voti degli albanesi hanno eletto il loro rappresentante. Far insediare i sindaci senza un confronto è stata una scintilla che ha fatto esacerbare gli animi e la popolazione locale ha deciso di ostacolarne l'ingresso nel comune. D'altra parte non si vede, nella pratica, come avrebbero potuto esercitare un'attività amministrativa non rappresentando democraticamente l'intera popolazione".

Cosa bisogna, quindi, fare per il futuro? "Sicuramente cercare di creare un tavolo di dialogo costruttivo, evitando però azioni unilaterali da entrambe le parti senza un confronto, perché generano delle incomprensioni oppure dei dissapori o addirittura delle proteste, fino alle violenze. Sarebbe stato meglio aprire un confronto, cercare di rifare le elezioni e convincere la popolazione serba ad andare a votare. Manca un tassello importante, di cui si parla da mesi, l'associazione delle municipalità a maggioranza serba sempre messa sul tavolo, quasi finalizzata ma mai firmata, attuata. Detto ciò, in Kosovo è giusto che Kfor non solo rimanga ma se necessario anzi rinforzata e tenga il suo profilo proattivo e imparziale come è sempre stato". Non potrà essere un nuovo Afghanistan, spiega il generale Farina "perché le condizioni sono diverse, tra l'altro Kfor è stata sempre benvoluta anche a nord dove ci sono i serbi ed ha le basi principali per garantire anche le minoranze albanesi che si trovano lì. I nostri militari svolgono attività di monitoraggio h24, proprio per vigilare sul fatto che non insorgano violenze". (di Silvia Mancinelli)

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