cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 13:12
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Roma: sfrattato e con pensione pignorata, ex autore tv in sciopero fame

20 maggio 2015 | 17.09
LETTURA: 3 minuti

Autore e regista per trent'anni, ha perso il lavoro dopo essersi ammalato di tumore, non riuscendo più a pagare l'affitto. E' sceso in strada dove ha iniziato uno sciopero della fame: "Il giudice ha permesso che mi pignorassero il conto in banca, io con 290 euro al mese ci compro i farmaci salvavita". Replica l'ente che affitta l'appartamento: "Non c'è alcuna iniziativa nostra, noi facciamo quello che decide il giudice"

La protesta di Gianfranco Gatta (Adnkronos)
La protesta di Gianfranco Gatta (Adnkronos)

E' sceso in strada con una sedia e uno striscione, pronto ad andare avanti fino a che non verrà trovata una soluzione alla sua storia. Gianfranco Gatta, autore e regista televisivo, ora senza lavoro e invalido al 100% da questa mattina protesta davanti alla palazzina alla Camilluccia dove vive da cinquant'anni. Lo striscione 'Senza casa pensione pignorata' riassume una storia iniziata con la malattia, un tumore al fegato, che l'ha portato a perdere il lavoro e all'impossibilità di pagare l'affitto per oltre due anni e mezzo.

"Io sono uno dei circa tremila morosi incolpevoli della capitale - racconta all'AdnKronos Gatta, autore tra l'altro di 'Cominciamo bene estate' - invalido al 100%. Per cinquant'anni prima la mia famiglia, poi io, abbiamo pagato l'affitto regolarmente ma negli ultimi due anni e mezzo non ci sono più riuscito e l'Inpgi, come previsto, ha seguito l'iter di legge chiedendo lo sfratto. L'avvocato dell'immobiliare che oggi gestisce il patrimonio dell'ente di previdenza dei giornalisti ha poi ottenuto il pignoramento del conto corrente e di conseguenza della pensione di invalidità di 290 euro".

"Pensione che io utilizzo - racconta Gianfranco - per comprare i farmaci salvavita essendo a rischio rigetto dopo il trapianto del fegato. Un blocco improvviso di cui mi sono accorto martedì facendo la spesa. Quello che trovo aberrante nella mia storia è che un giudice abbia potuto avallare una scelta del genere". Da qui l'appello di Gatta: "Se non mi sbloccano il conto corrente io ci resto secco, così non posso vivere. Non capisco quale sia la logica, in queste condizioni non posso lavorare e ripagare il debito. Ora sono solo un homeless in sciopero della fame".

La situazione "la conosco, ma è chiaro che non ci sono nostre iniziative. Quando ci sono casi come questi ci rivolgiamo a un tribunale e facciamo quello che decide il giudice", commenta di Francesco Imbimbo, responsabile del servizio immobiliare dell'Inpgi, interpellato dall'Adnkronos.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza