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Comunicato stampa

La tosse cronica ai tempi del Covid-19 Impatti sociali, sanitari e organizzativi

20 gennaio 2021 | 17.35
LETTURA: 7 minuti

Goffredo Freddi-MSD
Goffredo Freddi-MSD

In questo periodo, la tosse è uno dei sintomi più temuti perché tra le possibili manifestazioni del Covid-19. Una metanalisi che ha esaminato 19 studi, per un totale di 2.874 pazienti, ha individuato nella tosse il secondo sintomo - dopo la febbre - di un’infezione da SARS COV2, con una prevalenza del 57,6%. In altri studi, invece, la sua frequenza supera addirittura l’80%.(1)

La tosse, tuttavia, soprattutto se persistente nonostante i trattamenti, potrebbe essere legata a numerose patologie non sempre note.

Circa il 10% della popolazione mondiale adulta soffre, infatti, di tosse cronica.(2) Una condizione che, a lungo andare, porta con sé notevoli conseguenze sociali, psicologiche e fisiche per il paziente tra cui: insonnia, depressione, ansia, imbarazzo e autoisolamento.

Ne hanno discusso oggi, nel corso della digital roundtable dal titolo “La tosse cronica ai tempi del Covid-19: impatti sociali, sanitari e organizzativi”, moderata da Luciano Onder e promossa da MSD Italia: Luca Richeldi, Filomena Bugliaro, Annarosa Racca, Gaetano Guglielmi, Antonio Spanevello, Vincenzo Atella, Alessandro Zanasi, Angela Ianaro e Goffredo Freddi.

La tosse acuta è uno dei sintomi associati al Covid-19, patologia legata al coronavirus Sars Cov2; tuttavia, non tutte le tossi sono uguali. “Quando parliamo di tosse cronica - ha spiegato Luca Richeldi, Presidente della Società Italiana di Pneumologia - si fa riferimento a una tosse che persiste per più di 8 settimane. Nella sua variante “refrattaria”, essa perdura nonostante la causa sia stata verosimilmente individuata e trattata in modo ottimale. Si parla, invece, di tosse cronica idiopatica quando il disturbo rimane senza spiegazione, nonostante il paziente sia stato sottoposto a tutte le indagini diagnostiche suggerite dalle linee guida internazionali.”

“Il riconoscimento della patologia di tosse cronica anche in Italia – ha dichiarato Antonio Spanevello Professore ordinario di malattie respiratorie dell’Università degli Studi dell’Insubria e primario della Pneumologia riabilitativa dell’Irccs di Tradate, Ics Maugeri, - sarebbe importante in quanto permetterebbe di definire l'importanza dell'inserimento in pratica clinica di un percorso dedicato dalla diagnosi al follow up anche alla luce dell'utilizzo di nuovi farmaci specifici per tale patologia.

L'algoritmo proposto dall'ERS è il frutto dell'unione di competenze di specialisti esperti in merito e potrebbe essere valido anche per il territorio italiano in quanto emblematico dell'approccio multidisciplinare necessario per pazienti affetti da tale patologia.”

Secondo i dati forniti dalla SIP (Società Italiana di Pneumologia), la tosse cronica idiopatica è un problema di salute significativo che interessa una percentuale compresa tra il 5% ed il 10% dei pazienti che si rivolgono al medico per tosse cronica. Inoltre, i pazienti affetti da tosse cronica idiopatica rappresentano quasi il 50% dei pazienti indirizzati a un centro specializzato per il trattamento della tosse.(3)

“Nonostante l’incidenza significativa della patologia e l’impatto invalidante sulla qualità di vita dei pazienti - ha dichiarato Goffredo Freddi, Executive Director Policy e Communication MSD Italia - c’è davvero ancora tanto da fare. E’ per questo che è importante essere qui oggi per promuovere questo momento di confronto tra società scientifiche, pazienti e istituzioni nell’auspicio che si possano trovare insieme soluzioni condivise per dare risposta a quello che oggi rimane un unmet need per i pazienti”.

Una patologia che ha ricadute non solo sulla pratica clinica, ma anche sui costi di gestione a carico del SSN. “Al peso epidemiologico sottostimato – ha sottolineato Vincenzo Atella, Professore ordinario di economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata - si associa un altrettanto sottostimato peso economico. Il non riconoscimento della tosse cronica, quale vera e propria patologia, comporta un onere economico per il paziente che si trova costretto a dover acquistare farmaci che hanno prevalentemente un effetto palliativo e temporaneo, ma non curativo. A ciò vanno aggiunti anche gli elevati costi indiretti legati alle complicanze della condizione patologica che rendono difficili le più comuni attività quotidiane e che impattano anche sulla produttività lavorativa dei pazienti. I costi indiretti gravano sul Sistema pubblico mentre potrebbero essere evitati se il paziente avesse una terapia adeguata e un percorso di presa in carico predefinito”.

“Già prima della pandemia - ha aggiunto Filomena Bugliaro, Coordinatore attività di rete Federasma e Allergie Onlus - assistevamo a scene in cui le persone con la tosse erano fisicamente isolate. Oggi tutto questo è esasperato e i pazienti vivono in una situazione di ansia e stress molto forti.

Testimonianze che denunciano un peggioramento preoccupante della qualità della vita a 360 gradi, tali da portare a definire la tosse cronica una vera e propria patologia invalidante.”

Alla tavola rotonda hanno partecipato anche rappresentanti delle istituzioni che hanno dato il proprio punto di vista su un tema così importante, anche alla luce del contesto attuale e con significative ricadute per le condizioni di vita dei pazienti che ne sono affetti.

“Indubbiamente - ha concluso Angela Ianaro, Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati - occorre investire in ricerca e non sottovalutare l’impatto socioeconomico che queste problematiche possono avere. Sarebbe opportuno avviare una stima in tal senso. Inoltre, sarà fondamentale definire un percorso diagnostico certo e allo stesso tempo favorire ampia conoscenza tra i nostri medici. Ma dobbiamo essere consapevoli che siamo nella fase iniziale del percorso che ci porterà alla definizione della tosse cronica come patologia.”

(1) https://www.bolognatoday.it/cronaca/tosse-covid-app-zanasi.html

(2) https://www.okmedicina.it/index.php?option=com_community&view=groups&task=viewbulletin&groupid=1&bulletinid=7515&Itemid=188 Linee guida ERS.

(3) http://www.sipirs.it/cms/media/tosse/pdf/NL1.pdf

MSD Italia

MSD è la consociata italiana di Merck Co., azienda farmaceutica multinazionale fondata 130 anni fa e leader mondiale nel settore della salute.

Nel 2019, MSD ha investito quasi 10 miliardi di dollari in attività di Ricerca Sviluppo (oltre il 23% del fatturato), grazie ai suoi 15.000 ricercatori. Testimonianza di questo impegno in R&S sono i sei Premi Nobel per la Medicina assegnati a ricercatori MSD, l’ultimo dei quali, nel 2015, al Prof. William C. Campbell per la scoperta dell’ivermectina, la molecola per la cura della cecità fluviale (oncocercosi).

Con la sua ricerca nel campo della immunoncologia e i suoi oltre 1.000 clinical trial in corso, MSD sta trasformando i paradigmi di cura nella lotta ai tumori. Da più di 100 anni, MSD scopre e sviluppa vaccini per proteggere bambini, adolescenti e adulti da numerose e gravi patologie.

MSD, inoltre, vanta una lunga storia di innovazione terapeutica nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni di origine batterica (AMR), virale (HIV, CMV) e fungina ed è una delle poche aziende che ancora investe nella R&S di nuovi antibiotici e promuove la antimicrobial stewardship per contrastare l’AMR.

MSD, infine, non solo investe fortemente in R&S per la scoperta di nuove terapie per il diabete, ma ha un impegno e programmi distintivi per aumentare l’aderenza alla terapia e ridurre sprechi e inefficienze.

MSD è orgogliosa del suo impegno nella Responsabilità Sociale dove arriva ad erogare ogni anno 2,9 miliardi di dollari.

La scoperta del Prof. Campbell ha dato vita, nel 1987, al “Mectizan Donation Programme”, la più grande partnership pubblico-privato per l’eradicazione della cecità fluviale a livello globale. A partire dal 1987, MSD distribuisce gratuitamente il farmaco a tutti coloro che ne hanno bisogno, per un valore superiore ai 5 miliardi di dollari.

L’Azienda ha anche lanciato il programma decennale “MSD for Mothers” con il quale, grazie ad uno stanziamento di 500 milioni di dollari, intende contribuire a ridurre la mortalità materno-infantile a livello globale.

Inoltre, MSD ha collaborato in partnership con OMS, MSF e altre organizzazioni internazionali per fronteggiare l’epidemia di Ebola Zaire nella Repubblica Democratica del Congo sviluppando il vaccino . Lo scorso 12 novembre, la Commissione Europea ha concesso a MSD l’autorizzazione all’immissione in commercio al vaccino per l’immunizzazione attiva di soggetti con età > o = a 18 anni per proteggere contro la malattia causata dal virus Ebola Zaire.

MSD è attualmente impegnata nella ricerca e sviluppo di una risposta efficace alla pandemia COVID-19, attraverso l’identificazione di soluzioni di prevenzione e terapia efficaci, e la messa in campo di adeguate risorse per renderle disponibili nel più breve tempo possibile a tutte le Persone che nel mondo ne hanno bisogno.

In Italia, MSD è presente da oltre 60 anni, con circa 1.000 dipendenti e forti investimenti in Ricerca, non solo per studi clinici condotti nel Paese (oltre 54 milioni di Euro nel 2020), ma anche per iniziative a sostegno della ricerca indipendente (oltre 40 milioni di dollari in erogazioni liberali).

Per aiutare Istituzioni, Pazienti e Cittadini a fronteggiare il momento emergenziale dell’epidemia COVID-19, MSD Italia si è impegnata in una Maratona di solidarietà attraverso donazioni per un valore totale di oltre 2 milioni di euro, fornendo servizi di tecnoassistenza, acquistando DPI e macchinari per le strutture ospedaliere e attraverso la donazione di giornate lavorative da parte dei Dipendenti.

MSD Italia è stata premiata, per cinque anni consecutivi, come Best Digital Healthcare Company in Italia (nel 2019, ha ottenuto il riconoscimento come Best Social Company) e come Società Leader per la CSR.

MSD Italia ha recentemente ottenuto, per il secondo anno consecutivo, la prestigiosa certificazione Best Workplaces 2020 da parte di Great Place to Work, salendo sul podio delle migliori aziende con più di 500 dipendenti e posizionandosi al primo posto tra le aziende farmaceutiche della stessa categoria. Questo tributo si aggiunge alla certificazione Top Employer 2020 e al riconoscimento, sempre da parte di Great Place to Work, di azienda leader per l’ambiente inclusivo per la popolazione femminile e per i Millennials.

MSD Italia è stata recentemente certificata - da parte di Eikon/Fortune - come azienda “Best in Media Communication (BIC).

Nel 2015, 2017, 2018 e 2019, MSD Italia ha ricevuto il prestigioso Premio Galeno Italia - l’equivalente del Premio Nobel per il settore farmaceutico ed il più alto tributo alla ricerca e allo sviluppo in questo campo.

MSD Italia è un’azienda certificata Iso 9001.

Per maggiori informazioni, visitare i siti www.msditalia.it e www.msdsalute.it.

Per informazioni

UTOPIA Public, Media & Legal affairs

Gaia de Scalzi – Nicolò Marcon

Mailto: msd@utopialab.it

www.utopialab.it

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