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Landini: "In pensione a 62 anni"

20 gennaio 2020 | 08.18
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Il leader della Cgil a 'La Stampa': "La legge Fornero ha aumentato le diseguaglianze"

Foto Adnkronos - ADNKRONOS
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''Una vera riforma delle pensioni, perché è evidente a tutti che la legge Fornero ha aumentato le diseguaglianze e non ha risolto i problemi. Bisogna ricostruire un sistema pensionistico pubblico degno di questo nome. Primo, acceleriamo la commissione sulla separazione tra spesa previdenziale e assistenziale e quella sui lavori gravosi. Secondo, serve una pensione di garanzia per i giovani e per chi ha avuto lavori discontinui e precari. Terzo, bisogna riconoscere il lavoro di cura delle donne, che non si può trasformare in una tassa. Quarto, serve un meccanismo di uscita flessibile. Quinto, rivalutazione delle pensioni e legge sulla non autosufficienza. Proposte praticabili, e le risorse si possano trovare''. Il leader della Cgil, Maurizio Landini, lo spiega in un'intervista a 'La Stampa'.

Anticipare il pensionamento con il "tutto contributivo", secondo Landini, "non funziona. Sarebbe un sistema molto penalizzante e un sistema pubblico deve contenere elementi solidali, come fa la piattaforma di Cgil-Cisl-Uil, che rivendica un’uscita flessibile a partire da 62 anni".

''La verità è che la riforma Fornero è stato un taglio drammatico per far quadrare i conti pubblici, non c’entrava con la previdenza -aggiunge Landini-. I soldi si possono andare a prendere altrove, e in tanti sistemi pensionistici europei anche la fiscalità generale contribuisce alla spesa previdenziale. Il 27 gennaio inizierà una trattativa su una riforma complessiva; ci sono tutte le condizioni per fare un buon lavoro''.

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