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Shl: "Da leadership passa cambiamento"

15 novembre 2018 | 17.31
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(Fotolia) - vege - Fotolia
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Predire il successo dei leader per cogliere le opportunità del cambiamento. Su questo tema si sono confrontati i responsabili Hr di grandi aziende con Shl, multinazionale della talent innovation, che ha organizzato oggi, a Milano, nell'ambito del Forum delle risorse umane, un dibattito sul focus 'Human+leadership', introdotto da Ornella Chinotti, managing director Italia e Francia di Shl, e moderato da Federico Luperi, direttore Innovazione e Nuovi media di Gmc-Adnkronos.

"La leadership è fondamentale per noi - ha affermato Michele Mannella, direttore risorse umane di Sara Assicurazioni - e il capitale umano è quello che fa la differenza quando andiamo a erogare i nostri servizi, non avendo una linea di produzione di beni materiali. Un leader deve essere colui che gestisce al meglio il team, che riesce a convogliare le diversità presenti all'interno delle proprie strutture, ma soprattutto è una persona che deve dimostrare la propria autorevolezza e non la propria autorità".

"Noi stiamo cercando di lavorare per rendere l'organizzazione sempre più 'agile' - ha spiegato - e quindi andando a scardinare quella che è una struttura piramidale, legata invece alle competenze e a un discorso di progettualità".

Alberto Piccolo, responsabile Learning and Development di Deutsche Bank Italia, ha osservato che "la difficoltà maggiore è data dal fatto che sono cambiati determinati paradigmi, specialmente per quanto riguarda il modo in cui viene valutato il business: oggi, per esempio, c'è una focalizzazione molto forte sui costi, anche del personale, e questo genera difficoltà e attriti all'interno dell'organizzazione".

"Dall'altra parte, credo che i leader all'interno dell'organizzazione - ha sostenuto - hanno la possibilità di recuperare fiducia nei confronti delle persone".

"Credo che il leader oggi - ha aggiunto - deve essere capace, da un lato, di gestire l'imprevedibilità del contesto, perché i cambiamenti cui stiamo assistendo sono imprevedibili e accelerati rispetto al passato, e, dall'altro, di saper recuperare un rapporto di fiducia con le persone, prima di tutto recuperando l'ascolto, evitando di considerare le persone secondo determinati pregiudizi, ma essendo aperti a quelle che sono le aspirazioni e motivazioni reali".

A evidenziare il legame tra leadership e nuove tecnologie è stato Clemente Perrone, chief Hr & Organization director di Sirti: "Leadership e innovazione tecnologica sono elementi integranti e imprescindibili della trasformazione di un'azienda. E' stata proprio l'innovazione tecnologica negli ultimi anni a dare un contributo molto importante per il ripensamento dei modelli di leadership".

"Le aziende, grazie all'innovazione tecnologica, si sono interrogate - ha fatto notare - se il proprio modello di leadership fosse ancora attuale e adeguato per la trasformazione industriale delle proprie aziende. Hanno rivisto e ripensato il proprio sistema valoriale e da lì, attraverso una lettura di comportamenti organizzativi in grado di abilitare la trasformazione delle aziende, si è arrivati a confermare o migliorare il livello di leadership".

Barbara Preti, Hr director Avio Aero, ha posto l'accento sull'apporto delle donne e dei giovani: "La leadership al femminile è molto diversa da quella maschile, e credo debba essere valorizzata soprattutto in un contesto di grandissimo cambiamento: tutto ciò che è la collaborazione e le competenze che la parte femminile tipicamente può portare è un valore aggiunto e un contributo rispetto ai colleghi maschi. Non si deve sostituire ma alimenta e completa nel trovare soluzioni che possono essere differenti e quindi più efficaci".

"Anche di giovani - ha proseguito - abbiamo un grandissimo bisogno perché siamo cresciuti in contesti più rigidi e stabili, mentre credo che i giovani possano veramente aiutarci a reinterpretare, vedere quali sono le nuove opportunità: una prospettiva che ci completa e ci fa andare avanti più rapidamente".

E di giovani ha parlato anche Fabio Salvi, team leader Human Resources di Flixbus: "Il valore di entusiasmo, freschezza e positività, di saper credere possibili le cose, che ha portato a realizzare la nostra esperienza, può scontrarsi con una struttura che nel mondo ha 1.300 persone e che può confliggere con questo spirito in cui tutti potevano fare tutto e il contributo di tutti era apprezzato".

"L''agile' ci ha insegnato - ha sottolineato - quelle che potevano essere le metodologie, gli strumenti per analizzare il contesto e trovare soluzioni che possono essere ad hoc per la tua realtà aziendale. Questo ha fatto sì che la nostra struttura sia un continuo cantiere in cui stiamo lavorando sui processi e sugli strumenti. Non vogliamo disperdere assolutamente il valore del contributo di tutti, che è quello che ha reso possibile Flixbus in tutto il mondo come esperienza di grande successo".

"Abbiamo la fortuna e la responsabilità di avere dei leader giovani che non hanno dimenticato cosa vuol dire non essere leader, e quindi hanno il valore del rispetto delle persone che è il terreno su cui è cresciuta la pianta di Flixbus", ha detto.

Per Fabio Friso, direttore del Personale di Acciaierie Valbruna, "interpretare il contesto è un compito anche della Hr ed è fondamentale che l'Hr sia in condizione di ascolto, che la sua struttura sia deputata ad osservare i fenomeni aziendali". "Senza questa consapevolezza, non solo l'organizzazione non è in grado - ha avvertito - di derivare i leader ma il ruolo stesso dell'Hr in quell'azienda rischia di estinguersi. Una delle critiche che normalmente viene fatta agli Hr è proprio quella di non capire il contesto e da questo bisogna uscire prima possibile".

Anche secondo Manuela Trentini Maggi, head of Hr Havas Media Group, "il contesto è fondamentale, oggi più che mai: in una situazione in cui il contesto cambia in continuazione, essere consapevoli delle dinamiche e delle caratteristiche che il nostro contesto di riferimento ha è indispensabile se vogliamo avere possibilità di successo con i nostri leader". "Il ruolo della leadership sta cambiando - ha concluso - nella direzione di non avere più ruoli tradizionali, gerarchici, verticali, ma una leadership molto più flessibile, adattabile e pronta a cogliere le evoluzioni interne ed esterne".

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