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Danza: Lucia Lacarra, sarò la 'Cenerentola' di Luciano Cannito

31 marzo 2019 | 12.31
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L'étoile internazionale Lucia Lacarra sarà 'Cenerentola', accanto a Josué Ullate, nella nuova rilettura coreografica firmata da Luciano Cannito in scena a Roma al Teatro Brancaccio dal 16 al 19 maggio
L'étoile internazionale Lucia Lacarra sarà 'Cenerentola', accanto a Josué Ullate, nella nuova rilettura coreografica firmata da Luciano Cannito in scena a Roma al Teatro Brancaccio dal 16 al 19 maggio

E' una delle ultime, grandi divine della danza Lucia Lacarra. Gli inizi in Spagna con Victor Ullate e una carriera internazionale accanto a Roland Petit e John Neumeier, guest al Royal Ballet di Londra, al Marinskij di San Pietroburgo, all'Opera di Monaco di Baviera. A maggio (Teatro Brancaccio di Roma, dal 16 al 19 maggio) sarà la protagonista di 'Cenerentola', in una nuova rilettura coreografica firmata da Luciano Cannito, che la vedrà in scena accanto a Josué Ullate, al Roma City Ballet Company, a Manuel Paruccini, primo ballerino del Teatro dell'Opera di Roma che vestirà i panni della matrigna.

Un debutto per la celebre étoile nell'opera di Prokofiev dopo essere stata Angelica nel 'Gattopardo' di Roland Petit, Coppelia e Giselle, Esmeralda in 'Notre Dame de Paris', Katharina nella 'Bisbetica domata' di John Cranko, Ippolita e Titania nel 'Sogno' di John Neumeier, ma anche Tatiana nell''Onegin' di Cranko. ''E' strano - ha confessato all'Adnkronos Lucia Lacarra- Eppure si tratta della mia prima volta nel ruolo protagonista di 'Cenerentola'. Luciano Cannito mi ha offerto un'opportunità meravigliosa. 'Cenerentola' poi è la mia favola preferita. Un balletto neoclassico, 'pulito', rigoroso nei passi, dove ognuno di noi può, però, esprimersi liberamente''.

'Anche se si ha del talento, non si è mai soli in palcoscenico. Servono i maestri, le complicità artistiche'.

Una favola, un racconto a lieto fine, 'Cenerentola'. L'opera di Prokofiev potrebbe apparire, oggi, anacronistica, obsoleta. ''Non penso - ha risposto Lucia Lacarra- Penso che ci sia ancora bisogno di credere nelle favole. Quasi un controcanto alla complessità e alla difficoltà del vivere. E' meraviglioso avere l'opportunità di poter proporre al pubblico universi di bellezza e racconti positivi''. 

Una meravigliosa carriera tutta in salita, quella di Lucia Lacarra. Quali sono stati gli incontri fondamentali della sua vita, cosa le hanno lasciato come donna e artista? ''Victor Ullate è stato il mio primo maestro, avevo solo 15 anni quando giunsi nella sua scuola- ha risposto- Devo a lui la scoperta di una vocazione e i primi ruoli importanti in palcoscenico. Con Roland Petit ho imparato l'arte, ad aver fiducia in me stessa, a lasciarmi andare alle emozioni... Ma ho imparato anche dai miei partner come Maximiliano Guerra. Ma anche se si ha del talento - ha proseguito- servono i maestri, le complicità artistiche. Non si è mai soli in palcoscenico''.

'Sono riuscita a conciliare passione e professione, non dico mai, 'vado a lavorare', ma 'vado a ballare'

La danza come bellezza, Lucia Lacarra, ma anche rinuncia, lavoro sacrificio. E' quello che insegna a sua figlia, Laia, 4 anni? ''Spero che lei abbia delle passioni. Come madre la sosterrò per coltivarle. Ma non si tagliano traguardi senza la disciplina - ha detto - E' fondamentale, soprattutto nel nostro lavoro. Anzi, io parlerei di autodisciplina. Anche se io ricordo sempre che in fondo non ho mai lavorato, ancora oggi non lavoro. Io ballo. Una fortuna poter conciliare la tua personalissima passione con la tua professione. Non ho mai detto, 'vado a lavorare', ma semplicemente, 'vado a ballare''.

A proposito di Luciano Cannito, della sua 'Cenerentola', della sua forza come coreografo e regista, cosa può anticiparci? ''Luciano Cannito è un artista appassionato. E' uno dei pochi coreografi che ancora sa raccontare delle storie. Oggi - ha confessato la Lacarra- si mettono in scena molti balletti astratti. Forse è più facile. Io, invece, amo ancora emozionare e emozionarmi''.

Da circa un anno è alla guida della compagnia di Victor Ullate. Un ritorno a casa. Un passaggio di testimone. Un cerchio che si chiude. ''Victor mi ha conosciuta bambina - ha ricordato ancora Lucia Lacarra- In tutti questi anni ho fatto molte esperienze, ho viaggiato moltissimo, conosciuto coreografi, maestri e compagnie. Ora ritorno con il mio bagaglio di esperienze che vorrei trasmettere alle nuove generazioni, ai nuovi interpreti, come Josuè Ullate, il figlio di Victor'. Sembra quasi un segno del destino. Victor, per me è stato come un padre putativo''. Ed ha annunciato un prossimo progetto per la sua compagnia. Uno spettacolo con Maria Pages, tra le maggiori protagoniste del flamenco contemporaneo.

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