cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 12:32
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Lavoro: Massagli (Adapt), sempre più aziende curano employer branding

04 giugno 2015 | 13.30
LETTURA: 3 minuti

'L'importanza dell'attrattività di un'azienda sta facendo nascere nuove professionalità', dice l'esperto

Emmanuele Massagli
Emmanuele Massagli

"Il concetto di attrazione esercitata dalle imprese nei confronti dei lavoratori, anche futuri, è talmente importante che nelle multinazionali e nelle grandi aziende si sta affermando sempre di più la presenza professionale dell'esperto di employer branding". Lo dice a Labitalia Emmanuele Massagli, presidente di Adapt (associazione fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere studi e ricerche sulle relazioni industriali e di lavoro), in occasione dei 'Randstad Regional Award 2015', che saranno assegnati il 9 giugno a Bologna per l'area Centro Italia e l'11 giugno a Padova per il Nord-Est. Con questi riconoscimenti Randstad premia, per la prima volta a livello territoriale, le aziende con la maggiore attrattività verso i potenziali dipendenti, sulla base di un'indagine condotta con l’Istituto belga Icma.

L'attrattività di un'azienda, spiega Massagli, che tramite i vari osservatori di Adapt monitora da vicino l'andamento del mercato del lavoro, "si misura su due fronti fondamentali: il primo è all'esterno dell'azienda ed è rivolto non al consumatore, ma ai potenziali lavoratori". Un'azione che serve, osserva Massagli, "ad assicurarsi i migliori lavoratori disponibili sul mercato". L'altro fronte è prettamente interno, aggiunge, "e serve ad aumentare la stima dei dipendenti che già lavorano in quell'impresa".

"Naturalmente -aggiunge Massagli- se si parla di attrattività del marchio, spesso a livello internazionale sono le grandissime aziende e i gruppi internazionali a posizionarsi in vetta alle classifiche perché si tratta di aziende che hanno fatto grandi investimenti, grandi campagne in immagine".

Ma cosa rende attrattiva un'azienda invece per il lavoratore? "Ci sono alcuni criteri: la fiducia nell'impresa, le condizioni di lavoro, la possibilità di conciliare vita privata e vita lavorativa, il welfare aziendale, il divertimento lavorativo, la possibilità di essere artefici del proprio successo e la continuità dell'impresa", elenca Massagli che poi precisa: "In Italia prevale (ed è normale visto il periodo di crisi) la fiducia nella stabilità dell'impresa".

E non è detto che una grande azienda sia più attrattiva di una microimpresa, tipologia produttiva che peraltro rappresenta la grande maggioranza delle imprese italiane. "La microimpresa può essere un posto migliore della macroimpresa dove lavorare. E può essere un posto con molto welfare aziendale, dove se ci sono buoni rapporti e l'ambiente è sereno, si lavora con soddisfazione", osserva.

Gli ostacoli comunque non mancano. "Intanto, c'è da dire -spiega Massagli- che sono pochi i lavoratori che possono scegliersi dove andare a lavorare. E anche il welfare aziendale non è affatto favorito dalla normativa vigente, che stabilisce come i benefits debbano essere iniziativa unilaterale dell'azienda. Cioè non si possono 'contrattare' altrimenti diventano reddito da lavoro. Una legge da cambiare", conclude.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza