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Milano, foto e documenti inediti per celebrare i 60 anni del Pirellone

25 maggio 2016 | 16.21
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Milano, foto e documenti inediti per celebrare i 60 anni del Pirellone

Una mostra per celebrare il Pirellone, icona architettonica emblematica del design milanese, a 60 anni dalla posa della prima pietra. E' quella che aprirà i battenti da domani all'11 settembre a Milano, all'interno del grattacielo, sede del Consiglio regionale della Lombardia.  "Il Pirellone - spiega il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo - è da sessant'anni il simbolo di Milano e della sua operosità, oltre che della forza visionaria e propulsiva della borghesia industriale che lo costruì". Dopo la sua trasformazione in sede storica della Regione Lombardia, poi, "è diventato anche il luogo dove si forma la volontà legislativa dei cittadini, ulteriore simbolo per la comunità che in Milano trova il suo capoluogo e punto di riferimento".

Proprio per questo, sottolinea Cattaneo, "la mostra intende rappresentare la forza della realtà imprenditoriale e sociale della Lombardia e di Milano di costruire cose che ancora, dopo sessant'anni, sono un emblema di bellezza che tutto il mondo ci invidia". Il Pirellone, aggiunge il presidente del Consiglio regionale, "non è solo un grattacielo funzionale che ancora oggi si vive e si abita con grande piacere, ma anche uno straordinario oggetto di design capace di testimoniare l'operosità e il saper fare bene le cose della Lombardia".

Realizzata in collaborazione con La Triennale di Milano e intitolata le 'Età del grattacielo', la mostra è allestita al 26esimo piano del grattacielo, il cosiddetto 'piano della memoria', teatro dell’incidente aereo del 2002: "Quel giorno - rivela Cattaneo - io ero presente e non potrò mai dimenticare come quella tragedia abbia segnato in maniera indelebile la comunità che in questo palazzo ha vissuto e vive tuttora".

Il ricordo di Annamaria Rapetti e Alessandra Santonocito, le due avvocatesse rimaste uccise nell'incidente che vide un piccolo aereo da turismo scontrarsi con la facciata del palazzo, "è sempre vivo nel cuore di tutti noi, tant'è che ogni anno le ricordiamo con eventi e iniziative".

Tuttavia, sottolinea Cattaneo, "anche quella tragedia è stata un'occasione per costruire cose buone; per ripartire dando il senso che neppure un fatto così drammatico potesse essere l'ultima parola e che la capacità di servire il bene di tutti, in questo palazzo, è più forte della tragedia stessa".

Realizzato su un'area di 7.200 metri quadrati, di fronte alla Stazione centrale di Milano, il Pirellone è alto 127 metri, ha 31 piani, 710 gradini e una superficie vetrata di pareti e facciate pari a 9.500 metri quadrati. Per costruirlo ci sono voluti 4 anni di lavoro, 30mila metri cubi di cemento e quasi 4mila tonnellate di ferro.

Voluto da Alberto e Leopoldo Pirelli per farne il quartier generale della loro fabbrica, è stato progettato dall’architetto milanese Gio Ponti. Venduto nel 1978 per 52 miliardi di lire alla Regione Lombardia che ne ha fatto la sede della giunta regionale, ha ospitato la prima seduta consiliare il 2 giugno 1980.

Per adeguare lo stabile alla sua funzione, sono stati realizzati lavori di ristrutturazione sotto la supervisione degli architetti Bob Noorda e Egidio Dell'Orto prima, e di Vico Magistretti poi. "Il Pirellone - spiega il presidente della Triennale, Claudio De Albertis - è la più grande opera di architettura moderna e contemporanea a firma di Giò Ponti, che ha lasciato un segno a Milano e in tutto il mondo". La sua "straordinarietà è data dall'estetica della struttura, unitamente alla sua forma che non va a scapito della distribuzione degli spazi interni, lasciandoli interamente vivibili". Si tratta, conclude De Albertis, di "un'opera meravigliosa, massima sintesi di creatività progettuale, industriosità e ricchezza del territorio".

Per ognuna delle quattro età del Pirellone sono state allestite altrettante aree dotate di pannelli, fotografie, disegni, documenti e filmati che contribuiscono a raccontare il senso e i momenti più significativi dei suoi primi sessant’anni di vita. L'ingresso è gratuito, ma è necessaria la prenotazione, compilando il modulo contenuto nella sezione dedicata, sul sito www.consiglio.regione.lombardia.it.

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