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Mo: Netanyahu, non cambieremo status quo su Spianata Moschee

02 novembre 2014 | 13.03
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Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha ribadito oggi che non vi sarà nessun cambiamento nello status quo della Spianata delle moschee a Gerusalemme, terzo luogo sacro dell'Islam ma anche sito dove sorgevano i due templi ebraici descritti dalla Bibbia. "Siamo impegnati a preservare lo status quo per tutte le religioni", ha detto Netanyahu al termine della consueta riunione domenicale del governo israeliano. "E' molto facile appiccare un incendio religioso, ma è più difficile spegnerlo", ha aggiunto.

Netanyahu è intervenuto dopo che questa settimana la tensione è nuovamente salita a Gerusalemme attorno ai luoghi santi. E questa mattina un deputato dell'ala destra del suo partito Likud, Moshe Feiglin, ha visitato la Spianata, che gli ebrei chiamano Monte del Tempio. Feiglin era scortato dalla polizia ed è stato accolto da grida e insulti di fedeli musulmani.

In base allo status quo in vigore da decenni, la Spianata è gestita dalla fondazione islamica Wafq e gli ebrei possono salirvi, ma non pregare. Giovedì Israele ha chiuso ogni accesso al sito dopo l'uccisione di un attivista palestinese accusato dell'agguato in cui è stato ferito gravemente l'israeliano Yehuda Glick, sostenitore del diritto ebraico alla preghiera sul Monte del Tempio. La decisione ha provocato proteste in tutto il mondo arabo, fra timori di un cambiamento dello status quo, come viene richiesto da settori della destra israeliana. Secondo i media, la dichiarazione resa oggi da Netanyahu è giunta su richiesta della Giordania e del segretario di stato americano John Kerry. L'accesso, seppur limitato alla Spianata, era già stato ripristinato venerdì.

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