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Rinnovabili: fotovoltaico da 'rottamare', ecco cosa fare

29 settembre 2014 | 12.33
LETTURA: 3 minuti

Smaltirli in maniera corretta permette di recuperare oltre il 90% dei materiali semiconduttori e del vetro, e larga parte dei metalli.

Rinnovabili: fotovoltaico da 'rottamare', ecco cosa fare

La tecnologia dei moduli fotovoltaici sta guadagnando sempre più spazio sui tetti di case e palazzi e, oltre a garantire energia pulita con un risparmio dal 40 al 70% in bolletta, è un investimento a lungo termine che 'paga', sia dal punto di vista economico che ambientale. Tuttavia, benché i pannelli fotovoltaici possano funzionare per oltre 20 anni senza particolari cure, ad un certo punto ci si può ritrovare di fronte a dei pannelli da sostituire. Ma come si fa?

Da aprile è entrato in vigore il Decreto Legislativo 49/2014, che regola la gestione dei rifiuti derivanti dai moduli fotovoltaici da “rottamare”. Erp Italia, filiale italiana di European Recycling Platform, sistema collettivo europeo per la gestione dei rifiuti tecnologici, ha stilato un vademecum per smaltire in maniera corretta i vecchi pannelli.

Prima regola: niente discariche o scorciatoie fai-da-te. Oltre a essere illegale, il conferimento in discarica o l’abbandono dei moduli fotovoltaici dismessi è uno spreco di risorse perché di questo rifiuto si possono recuperare oltre il 90% dei materiali semiconduttori e del vetro, nonché larga parte dei metalli. Dove portarli, quindi?

Per i piccoli impianti fino a 10 kW, i moduli fotovoltaici possono essere conferiti individualmente presso la più vicina isola ecologica oppure contattare la società che gestisce i rifiuti urbani del territorio per concordare il ritiro a domicilio. Per gli impianti di potenza uguale o superiore ai 10 kW, invece, vige la distinzione tra quelli immessi sul mercato prima e dopo il 12 aprile 2014.

Nel primo caso, se acquistiamo nuovi moduli, sarà il produttore a farsi carico del ritiro presso il luogo di disinstallazione. Senza l’acquisto dei nuovi moduli, invece, dobbiamo provvedere autonomamente rivolgendoci a operatori autorizzati alla gestione rifiuti. Per gli impianti immessi sul mercato dopo il 12 aprile scorso è sufficiente contattare il produttore affinché organizzi il ritiro.

I costi del riciclo sono a carico dei produttori. Il compito dei cittadini si esaurisce nella disinstallazione e, eventualmente, nel trasporto dei moduli fotovoltaici fino all’isola ecologica se l’azienda locale di gestione dei rifiuti non fornisce il servizio di ritiro a domicilio (per i grandi impianti vale la regola di contattare direttamente il produttore).

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