"Sembra un Mondiale fatto apposta per la squadra brasiliana che sarebbe comunque stata tra le favorite, come da tradizione. Certamente la Selecao è nel giro delle tre che possono arrivare fino in fondo. Per quanto riguarda l'Italia è chiaro che non parte tra le favorite, poi dipenderà molto dalle condizioni: per vincere un Mondiale bisogna essere al 100%". Antonio Cabrini, campione del mondo con la nazionale di Bearzot nel 1982 e attuale ct della squadra femminile, parla così all'Adnkronos del campionato del mondo che comincerà tra 41 giorni in Brasile.
LE SUDAMERICANE - "Per le europee c'è da tenere in considerazione anche la tradizione - spiega Cabrini -: mai nessuna squadra del Vecchio Continente è riuscita nell'impresa di vincere il mondiale in America, vedo bene in particolar modo le sudamericane, oltre al Brasile ci sono Argentina e Uruguay. Il mondiale dell'Italia dipenderà molto dalle condizioni in cui arriveremo all'appuntamento".
L'ex azzurro, 73 presenze in Nazionale e nove gol, preferisce smarcarsi dal gioco del toto-convocati. "Non sono il ct, penso che Prandelli sia già sotto un bombardamento di consigli e suggerimenti su chi portare o meno, io mi astengo, quello che conosce meglio la situazione e i giocatori è lui; sicuramente verrà fatto il giusto mix tra giovani e giocatori di esperienza".
IL GRUPPO - Protagonista del Mondiale non sarà il singolo giocatore ma il gruppo, tiene a ribadire Cabrini: "Un calciatore può fare la differenza in una squadra che sta bene ma può avere dei problemi in una Nazionale che non è in grandi condizioni, si chiami anche Messi o Neymar. Dipenderà dalle condizioni fisiche generali delle squadre, non sarà certo il singolo a fare la differenza".
Dal campione del mondo a Spagna '82 arriva poi un consiglio su come affrontare psicologicamente l'appuntamento: "Come prima cosa bisognerà creare il gruppo e il clima giusto. A livello fisico non ci saranno squadre sprovvedute, lavoreranno tutti per arrivare al top tenendo in considerazione le condizioni climatiche in cui saranno chiamati a competere. Caldo e umidità verranno affrontati per tempo, non ci sono squadre che arriveranno impreparate".