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Mozambico: l'impegno della Croce Rossa, aiutiamo la gente a ricostruire

22 aprile 2019 | 16.11
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Mozambico: l'impegno della Croce Rossa, aiutiamo la gente a ricostruire

In Mozambico a un mese dalla devastazione lasciata dal ciclone Idai si cerca di ricostruire. Case spazzate via dalla furia del vento a 170-190 km/h, strade danneggiate e linee interrotte: c'è molto da fare all'indomani del disastro naturale "più impattante" della storia recente del Paese. "Fa male al cuore rivolgere lo sguardo al mare, quelle acque una volta così cristalline, ora sono torbide", dice Lia Romano, team leader del gruppo della Croce Rossa Italiana, raggiunta dall'AdnKronos in Mozambico. "C'è una crisi sanitaria in corso, sono circa 5.000 i casi di colera, i volontari della Croce Rossa stanno intervendo provvedendo ai vaccini per fermare una eventuale epidemia".

A Nhamatanda è stato realizzato un ospedale da campo per dare assistenza a 150.000 persone. "Qui si forniscono trattamenti per il colera", sottolinea Romano ricordando che la situazione "è drammatica" dopo le alluvioni "che hanno interessato un'area di 3.000 chilometri quadrati. Poco meno di 2 milioni di persone sono state colpite, un migliaio i morti".

La provincia devastata dal ciclone è Sofala in particolare la sua capitale Beira. "La popolazione ha bisogno di aiuti immediati, specie in quest'area del Paese, ma anche di un programma che guarda al futuro per tornare passo dopo passo alla normalità", dice Romano. L'azione della Croce Rossa prevede un sostegno alla popolazione di almeno 24 mesi. E' stata dunque lanciata una raccolta fondi: "Servono 31 milioni di franchi svizzeri".

"La Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa - ricorda Lia Romano - si è attivata immediatamente per fronteggiare l'emergenza. Come sempre in questi casi. Dopo una prima valutazione sul campo per verificare i bisogni della popolazione, sono state inviate squadre da varie parti del mondo. A ciascuna il suo compito, sotto il coordinamento della federazione internazionale. Per esempio, il team italiano è impegnato nella gestione del campo base per i soccorritori".

Non solo aiuti, anche formazione. "Stiamo dando supporto, in maniera integrata, a circa 200.000 persone per fornirgli acqua, tende per il ricovero, servizi igienici e sanitari. Ma sul campo la Croce Rossa fa anche formazione e dà informazioni sulla riduzione dei rischi naturali, si occupa di inclusione sociale ed empowerment femminile", continua Romano.

Oltre a lanciare progetti di sviluppo sociale, l'obiettivo è anche rendere più autonome la squadre di soccorso locali. "I primi a rispondere sono stati i volontari della Croce Rossa del Mozambico, ora noi della Federazione Internazionale stiamo lavorando con loro dandogli il supporto necessario. Lo scopo è rafforzare la Società Nazionale in modo tale che in futuro possa fronteggiare autonomamente le emergenze, con maggiori competenze e risorse", conclude Romano.

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