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Napoli, Comitato Portosalvo: infiltrazioni e rischio crolli per chiesa San Paolo

03 febbraio 2019 | 18.03
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Napoli, Comitato Portosalvo: infiltrazioni e rischio crolli per chiesa San Paolo

"Nella chiesa di San Paolo Maggiore c'è una grossa infiltrazione d'acqua e il rischio di crolli è imminente nonostante il restauro sia stato fatto appena due anni fa". Lo afferma all'Adnkronos Antonio Pariante, presidente del Comitato Civico di Santa Maria di Portosalvo, da oltre vent'anni impegnato a tutelare il centro storico di Napoli, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1995.

"Le chiese di Napoli - spiega Pariante- oltre ad essere le bellissime chiese, che tutti conosciamo, sono anche quella grande risorsa storica, artistica e monumentale di gran pregio, che ha contribuito, in maniera determinante, al riconoscimento dell'Unesco del 1995 come patrimonio mondiale dell’umanità. Basti pensare alla bellezza della loro architettura e alla ricchezza del loro arredo sacro fatto di sculture e dipinti meravigliosi".

Eppure, denuncia Pariante, "le chiese e gli edifici di interesse storico, artistico e culturale non sono salvate da incuria e degrado, nonostante dovrebbero essere  salvaguardate per le generazioni future". E proprio questo, infatti, che chiede l'Unesco per i siti dichiarati patrimonio dell'umanità. "L'ultimo scempio in tal senso - sottolinea Pariante - riguarda le infiltrazioni piovane sulla facciata della chiesa di San Paolo Maggiore, che ha subito un restauro scadente  con grandi risorse che sono state sprecate. Si tratta dell'ennesimo riscontro del fallimentare progetto Unesco intentato nel Centro storico dalla amministrazione comunale di Napoli, ovvero un programma di 28 interventi avviato nel 2007 e mai portato a termine a poco più di un anno dalla sua scadenza definitiva.

"Tecnicamente - spiega Pariante - dopo un'infiltrazione, quando l'acqua penetra nelle pareti crea delle spaccature non appena il sole batte sulla facciata facendo cadere l'intonaco. Con il rischio concreto di crolli dalla facciata della chiesa. Dunque, un risultato pessimo dopo il restauro e adesso è impossibile rimettere l'impalcatura ed effettuare una riparazione. Nelle criticità complessive del cosiddetto progetto Unesco - conclude Pariante - si rilevano anche le paradossali situazioni relative al cantiere dei Girolamini, bloccato per un guasto all'impianto elettrico e alle ormai arrugginite impalcature della Basilica di San Lorenzo Maggiore, installate ben cinque anni fa senza mai avviare i lavori".

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