Roma: Fuksas, vendita patrimonio Eur per completare Nuvola non ha senso

Vendere il patrimonio dell'Eur per portare a termine i lavori della 'Nuvola' "non ha senso". Ne è convinto Massimilano Fuksas che ha firmato il progetto del futuro centro congressi della Capitale. "Mi sembra un non sense", spiega all'AdnKronos Fuksas.

"Mi appello a Renzi - aggiunge - che ha capacità e buon senso affinché trovi una soluzione rapida. Come il presidente della Repubblica ha trovato la soluzione per il Quirinale bisogna trovare la soluzione anche per gli altri beni pubblici".

L'archistar, che ha appena vinto una gara per il palazzo dei congressi a Canberra in Australia, sottolinea che per completare la Nuvola "mancano le finiture interne e le attrezzature congressuali. Prima si mette a reddito e diventa un bene della città meglio è, in più può accogliere turisti, congressisti, far lavorare qualche migliaia di persone".

Inoltre, sottolinea Fuksas, "l'Eur è un quartiere di Roma, va reintegrato nella città e va commissariato per mettere fine a questo falso storico per cui è un'entità a parte. Non si può avere un quartiere che appartiere al ministero del Tesoro. Le strade non si sa a chi appartengano e non mi sembra che sia tenuto benissimo. Quindi reintegriamolo nella città e torniamo alla normalità".

La 'nuvola', ha spiegato, "doveva essere finanziata nel 2000, quando io ho vinto il concorso, con una legge, come furono finanziati il Maxxi e l'Auditorium, invece i fondi non sono mai arrivati".

"Se pensiamo che Eur spa vale 800 milioni capiamo che non si poteva permettere di fare un edificio da 276 milioni, più i costi aggiuntivi: non c'è proporzione - ha aggiunto - Se fosse stato finito il palazzo dei congressi avrebbe quasi raddoppiato il capitale dell'Eur, un edificio del genere ora vale sui 500-600 milioni. Mi chiedo poi perché non hanno venduto l'hotel Lama, di 440 stanze che è all'interno della Nuvola: l'albergo vale 130 milioni, esattamente quello che servirebbe per finire i lavori".